MESSINA – Omicidio, un incidente per un colpo partito inavvertitamente dalla pistola o suicidio? Queste le tre ipotesi per quello che ha tutti i contorni di un giallo a Messina.
Il cadavere di un giovane di 19 anni, Michele Lanfranchi, è stato ritrovato la scorsa notte nel rione Giostra, a Messina. Il corpo era sul marciapiede in via Michelangelo Rizzo con una evidente ferita da arma da fuoco al collo. Il giovane avrebbe compiuto 20 anni a luglio.
Lanfranchi, 19 anni, aveva precedenti per spaccio di droga. La vittima presentava una ferita d’arma da fuoco al collo, l’arma è stata trovata accanto al corpo.
Quest’ultima circostanza non fa escludere altre ipotesi oltre a quella dell’omicidio che era stata indicata dagli stessi investigatori della squadra mobile.
Il giovane, secondo la polizia, potrebbe infatti essersi suicidato o essere rimasto vittima di un colpo partito per sbaglio.
Sarà l’esame autoptico a fare chiarezza sulle cause della morte. Decisivo sarà anche l’esame balistico sull’arma ritrovata nelle vicinanze del corpo per capire se si sia trattato di un omicidio, di un suicidio o di un incidente causato da un colpo partito accidentalmente dalla pistola.
Intanto gli inquirenti stanno sentendo parenti e amici del giovane per ricostruire le sue ultime ore prima del ritrovamento del cadavere avvenuto ieri sera.
Le indagini
Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore di turno Liliana Todaro e condotte dagli investigatori della squadra mobile di Messina.
Al momento gli inquirenti non escludono alcuna pista, anche se le ipotesi più accreditate sembrano essere due: quella di un “incidente” in seguito a un colpo partito casualmente mentre la pistola era proprio nelle mani del giovane; o quella di un omicidio, legato magari a un regolamento di conti negli ambienti criminali.
Sembra invece improbabile l’ipotesi di un suicidio. Lanfranchi, che aveva precedenti, per spaccio di droga e per reati contro il patrimonio, a quanto pare, durante la serata trascorsa in compagnia di amici, avrebbe mostrato con fare “fiero e orgoglioso” la pistola che aveva in mano.
Tutti i presenti alla serata sono già stati interrogati e sottoposti alla prova dello stub, per accertare eventuali residui di arma da fuoco. Decisiva per fare chiarezza sulle cause della morte oltre all’autopsia, già disposta dalla magistratura, sarà anche la perizia dattiloscopica e balistica sull’arma.
Il cordoglio sui social
Michele Lanfranchi, che avrebbe compiuto 20 anni a luglio, viene descritto come un ragazzo un pò eccentrico. Alcune foto del suo profilo facebook lo immortalano con una folta barba, un bastone in mano, una giacca elegante e camicie griffate. Numerosi gli amici della vittima che si dicono increduli e affranti per la sua morte. “Non voglio crederci – scrive Tindara – poco prima eri con me, mi sembra un incubo…”.
E Lelia aggiunge: “Non ci sono parole per esprimere il vuoto ke hai lasciato non ci posso pensare mi ricordo quando ci siamo viste l ultima volta chiamandomi zia lella ti voglio ricordare con quel sorrisone ke avevi… eri un ragazzo socievole sempre ke scherzavi ecc… r.i.p angelo bello”.