Ucraina, digiuno per la pace: "Questo è il tempo della testimonianza"

Ucraina, digiuno per la pace: “E’ il tempo della testimonianza”

Monsignor Renna ha pubblicato stamani un documento a favore "dei fratelli ucraini". Annunciate le iniziative di solidarietà.

CATANIA – “Pregare perché i nostri fratelli non perdano mai la speranza. Pregare perché lo Spirito Santo possa illuminare i potenti affinché cessi la guerra. Pregare affinché si trovino vie di risoluzione”. Sono queste le parole che monsignor Luigi Renna, arcivescovo di Catania, ha detto oggi in cattedrale durante la preghiera per la pace in Ucraina. Il tono delle parole è grave, in sintonia con i drammi che stanno incendiando l’Europa orientale.

Popoli cristiani in guerra

Una tragedia chiamata guerra e che interpella la cristianità tutta, perché nessuno poteva immaginare che nel XXI secolo a farsi guerra fossero due popoli che condividono la stessa fede. Anche per questo Papa Francesco a chiesto al mondo laico di digiunare per la pace in terra Ucraina.

Un mercoledì delle ceneri carico di preoccupazione e attesa. Lo si avvertiva con chiarezza mentre Renna sgranava il Rosario e invocava l’intercessione mariana. “In questo tempo di guerra, sentiamo il bisogno di essere confermati nell’amore di Gesù Cristo”, ha detto aprendo la preghiera. Stamani, intanto, è stato pubblicato sui canali dell’Arcidiocesi un breve documento dal titolo Solidali con i nostri fratelli Ucraini, che annuncia alcune iniziative concrete a favore della popolazione colpita dal conflitto. Durante la quarta domenica di quaresima, infatti, in tutte le parrocchie verrà fatta una colletta di solidarietà per l’Ucraina.  

“Mentre guardiamo con apprensione al mare che lambisce la nostra città di Catania e le nostre coste – si legge – in questi giorni quaresimali che preparano alla Pasqua, non possiamo rimanere insensibili a chi sulle rive di un altro mare, sta soffrendo una guerra assurda e minacciosa”. Renna guarda in particolar modo agli indifesi: “Sono nostri fratelli e sorelle che con i loro bambini hanno interrotto il ritmo normale della loro vita e cercano rifugio in improvvisati bunker o fuggono in cerca di una terra in cui vivere nella pace e nella giustizia”. 

Le ragioni del digiuno

L’arcivescovo ha inoltre voluto spiegare la motivazione teologica e contingente connessa al digiuno chiesto dal Papa. “Il nostro digiuno perciò diventa condivisione: ci priveremo di alcuni beni perché a questi nostri fratelli e sorelle non manchi il necessario – si legge ancora – Siate generosi, affinché ai nostri fratelli e sorelle dell’Ucraina non manchino il senso di solidarietà e speranza! Questo è il tempo della testimonianza, il tempo di disarmare le nostre menti e rendere accogliente i nostri cuori!”

La Comunità di Sant’Egidio

Sabato prossimo si tornerà ancora a pregare per la Pace. Una fiaccolata partirà dalla chiesa di Santa Chiara, che ospita la Comunità di Sant’Egidio, per arrivare in cattedrale. La macchina della solidarietà è già partita. Emiliano Abramo, presidente siciliano del movimento fondato da Andrea Riccardi, non nasconde la preoccupazione per un evento che è franato come un macigno sull’Europa. Prima della fiaccolata, ci sarà un dibattito con Francesca Longo, ordinaria di Diritto internazionale, per meglio chiarire cosa ha davvero scatenato Putin ordinando ai carri armati di entrare nei territori dell’ex repubblica sovietica. 


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