Costa: 'Accoglienza per chi fugge dalla guerra, timori peri contagi Covid'

Costa: ‘Accoglienza per chi fugge dalla guerra, timori per i contagi Covid’

Le preoccupazioni del commissario all'emergenza.
L'INTERVISTA
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2 min di lettura

Il dottore Renato Costa, commissario per l’emergenza Covid dell’area metropolitana di Palermo, è preoccupato. E si lascia sfuggire un sussurro non esattamente ottimista: “Rischiamo il disastro”. Le parole non si possono ricacciare indietro. Dunque, da quell’espressione sussurrata, nasce la chiacchierata che segue.

Il disastro, commissario?
“Un momento, spieghiamolo bene. Sa cosa sta succedendo?”.

Cosa sta succedendo?
“La tragedia della guerra in Ucraina ha portato, naturalmente, a una minore concentrazione pubblica sul Covid che c’è, circola e non ci lascia dormire sonni tranquilli. La fine vicina dell’emergenza sta facendo il resto. Le persone sono convinte che stia finendo tutto, ma non è vero”.

Un momento, lei stesso, in una intervista al nostro giornale, ha detto che il Covid aveva imboccato una strada senza ritorno.
“Per i vaccinati, aggiungevo. Ed era pacifico che fosse necessario, comunque, non allentare le misure e tenere alta l’attenzione, cosa che non sta più accadendo. Sarebbe bastata una settimana di lockdown per stroncare i contagi. Che stanno risalendo. E la fine dell’emergenza, come dicevo, offre una impressione di uscita dal tunnel che non ha motivo di esistere”.

Focalizziamo il dato.
“Siamo alle prese con Omicron e con le sue sotto-varianti e questo provoca la risalita dei positivi. Sappiamo che Omicron buca il vaccino, dall’angolazione del contagio, ma che comunque tre dosi danno una buona protezione contro la malattia grave”.

E allora?
“Un virus lasciato libero di circolare muta più in fretta. Così aumenta il pericolo dell’imponderabile. Ovvero della variante che potrebbe bucare i vaccini anche nella difesa contro i sintomi peggiori”.

Tutti sono ovviamente preoccupati per la guerra…
“Lo capisco e le dirò di più. Non tutte le persone che arrivano dall’Ucraina si lasciano vaccinare. Qualcuno cerca anche di non sottoporsi al tampone. E che facciamo? Li rimandiamo indietro? Non si può, scappano dall’orrore; accoglierli è un atto necessario e sacrosanto. Ma, dal punto di vista sanitario del Covid, questo è un problema in più. Un grosso problema in più. Una potenziale bomba sanitaria”.

Insomma, la vede brutta.
“Vedo cose che non mi piacciono e invito tutti a non abbassare l’attenzione, né la mascherina. Anzi, indossiamola pure all’aperto”.

Lo sa che diranno le malelingue?
“Che cosa?”.

Che lei ha interesse a tenere alta la tensione, perché è il commissario all’emergenza. Hanno ragione?
“Io non vedo l’ora, veramente, di tornare al mio ospedale e al mio ambulatorio sociale, al Borgo, dove faccio il medico gratis. I miei ragazzi lo sanno. Ma per ora non posso. Il Covid c’è”.


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