PALERMO – Un difetto di notifica ha fatto slittare al prossimo 21 gennaio l’udienza davanti al Gip chiamata a decidere sulle sorti dell’inchiesta riguardante la morte di Angelo Onorato.
L’imprenditore palermitano era stato trovato senza vita all’interno della sua auto il 25 maggio 2024, soffocato da una fascetta di plastica. Il tribunale dovrà ora valutare se accogliere la richiesta di chiusura del caso o proseguire con ulteriori accertamenti.
Le motivazioni della Procura
La Procura ha richiesto l’archiviazione del fascicolo basandosi su una complessa ricostruzione finanziaria. Secondo i magistrati, Onorato “risultava gravato da una situazione debitoria significativa” ed era “consumato dalle preoccupazioni”. Le indagini hanno evidenziato pendenze per circa un milione e mezzo di euro legate alla sua ex società, debiti fiscali e un contenzioso da 950 mila euro relativo a una lottizzazione edilizia nel comune di Capaci.
Gli accertamenti tecnici
I rilievi del Ris e l’autopsia non hanno evidenziato segni di colluttazione sul corpo, né la presenza di profili genetici riconducibili a terzi sulla scena. Anche le attività di intercettazione, durate mesi e focalizzate su familiari e collaboratori, “si sono rivelate prive di contenuti concretamente utili ai fini dell’individuazione di un possibile autore del delitto”. Per gli inquirenti, anche l’analisi delle telecamere di sorveglianza lungo il tragitto compiuto dall’auto non avrebbe fornito indizi di una presenza esterna.
L’opposizione della famiglia
Di parere opposto la famiglia dell’imprenditore, difesa dai propri legali, che si è formalmente opposta all’archiviazione. I congiunti, tra cui la moglie e l’ex eurodeputata Francesca Donato, non condividono le conclusioni della Procura e chiedono che si continui a indagare per fare piena luce sugli ultimi istanti di vita dell’uomo. La decisione finale spetterà al giudice per le indagini preliminari tra poco più di un mese.

