Ogni vita è sacra e inestimabile, ma la morte di una ragazza di diciotto anni, con in serbo tutti i sorrisi del mondo, scava una voragine infinita. Per quella bellezza che, giustamente, attribuiamo alla giovinezza: luogo di tutte le speranze, protetto – così pensiamo – dal male. E quando il male arriva in anticipo sulla sua tabella di marcia, poiché il male arriva prima o poi, ci sentiamo defraudati di una dolcezza a cui sentivamo di appartenere.
Oggi, Sestri Levante ha detto addio a Camilla Canepa, la ragazza di diciotto anni morta dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca. Ma non è questo il momento di interrogarsi sulle cause. Pretendiamo la verità, non ci stancheremo di chiederla. Ma questo è il giorno del dolore. E del silenzio.
Camilla se ne va in un giorno che mancano pochissimi giorni all’estate. E l’estate sarà per sempre il luogo del rimpianto del suo sorriso. Sarà lo spazio in cui due genitori e una famiglia straziata la ritroveranno. I palloncini bianchi, ognuno con una dedica, l’hanno accompagnata fuori dalla chiesa di Sant’Antonio e Santa Maria di Nazareth. Il feretro, ricoperto di fiori, è stato seguito dallo sguardo di parenti, amici e compagni di scuola.
Alle esequie, concelebrate dal vescovo Alberto Tanasini e da don Mauro Sapia, parroco della chiesa di San Bartolomeo della Ginestra, è stato letto un messaggio di conforto di Papa Francesco. “Com’è difficile dire oggi cosa ci passa nel cuore – ha detto don Sapia – sei diventata grande nella nostra città, nei nostri gruppi e nei campi estivi. I tuoi amici e la tua comunità non si rassegnano. Oggi si fa strada in noi il pensiero di non averti persa: ti avremo sempre con noi, nel bene che hai messo nei cuori di tutti quelli che hai conosciuto”.
Cinque persone avranno una vita davanti a loro grazie alla donazione degli organi, un gesto di generosità che la perdita rende inestimabile. Quella stessa vita racchiusa in tutti i sorrisi possibili di una ragazza di diciotto anni camminerà – leggera e custodita – nel cuore di altri.
Concordo assolutamente sulle immani tragedie e la scienza deve dare le spiegazioni del caso. Nessuno può essere una percentuale di qualcosa. I noti virologi non cantino canzoncine ridicole……coprendosi di qualunquismo, ma studino e diano risposte.
Oltre dei morti da vaccino Astrazeneca si potrebbe parlare dei morti per l’inoculazione di Pfizer? O non ce ne sono?