CATANIA – Anni Cinquanta. Anni Duemila. Tutti col sacco addosso e il fazzoletto bianco in mano. È spesso uguale a se stessa la festa di sant’Agata ed è un bene che sia così. Chiamatela pure la forza della tradizione. A ricordarcelo sono le immagini di Gianni D’Agata, storico fotografo de La Sicilia scomparso di recente, e dei suoi collaboratori Santi Zappalà e Orietta Scardino. Scatti dalla Catania devota, dunque, raccolti in un calendario progettato dall’associazione San Lorenzo, con l’imprimatur dell’Università degli studi e della Sidra. Era un desiderio di D’Agata che il suo lavoro fosse messo a disposizione della Città, lo diceva a tutti quei giornalisti che con lui si affaticano durante i giorni della processione. Ecco, quelli pubblicati sono soltanto una piccola parte di un archivio costruito in oltre mezzo secolo di lavoro e che già da ora fanno parte di uno dei tesori storici del territorio etneo.
Un calendario agatino per ricordare Gianni D’Agata
I suoi scatti per conoscere oltre cinquant'anni di devozione a Catania.
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