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Un giorno, sul bus, a Palermo

Un palermitano su due secondo il Comune non paga il biglietto Amat. Noi siamo andati a verificare, passando due mattine sugli autobus delle linee del centro città e in periferia. E abbiamo scoperto che...

PALERMO – Solo il 50 per cento dei palermitani fa il biglietto dell’autobus. Almeno stando ai dati comunicati pochi giorni fa dal Comune di Palermo che ha lanciato l’allarme portoghesi, un fenomeno che secondo l’amministrazione di Palazzo delle Aquile causa un danno alle casse dell’Amat di circa 10 milioni di euro.

Così, armati di biglietto, abbiamo passato due mattinate sugli autobus per constatare il comportamento dell’utenza palermitana che sceglie quotidianamente il bus per spostarsi in città. La nostra avventura inizia sul 101, la principale linea che attraversa l’arteria più importante della città, dallo stadio Barbera fino alla stazione centrale. Alla prima fermata, in piazza De Gasperi, il nostro orologio segna le 9.50 del mattino. Secondo l’orario delle corse pubblicato sul sito dell’Amat, il 101 dovrebbe effettuare una corsa ogni sei minuti minuti, ma registriamo le lamentele di un gruppo di utenti in attesa da circa venti minuti. E in effetti noi siamo costretti ad attendere fino alle 10.22 per salire sul primo 101.

Dopo aver rigorosamente obliterato il nostro biglietto, ci accomodiamo insieme con una trentina di persone sul bus. Oltre venti si sono recati all’obliteratrice per convalidare il biglietto, un’ottima percentuale considerato il dato del Comune che parla di un 50 per cento di portoghesi. Quello che stupisce di più, comunque, è l’assenza di controllori che nell’arco di un’intera mattinata, dalle ore 9 alle 13, dopo aver percorso il tragitto stadio-stazione centrale per quattro volte, non si visti, se non alla fine della quarta corsa, alla fermata di via Croce Rossa. Con loro, ecco il primo portoghese, beccato per essere salito senza biglietto su un’altra linea (107). e unica multa di 52 euro elevata in nostra presenza nella mattinata. Ma dove sono le orde di portoghesi che affamano le casse dell’Amat, ci chiediamo. La risposta arriva parlando informalmente con utenti e controllori Amat, gente che utilizza quotidianamente i bus che ci parla del 101 come l’eccezione che conferma la regola, una linea “privilegiata” che può contare su un’utenza ligia al dovere. “Quelli che non pagano il biglietto li può trovare su lineee periferiche – dice un signore di mezza età che preferisce rimanere anonimo -“. “E’ vero – conferma un gruppo di ragazzi con il biglietto obliterato ancora in mano -, in tanti anni che frequentiamo questa linea 101, raramente abbiamo visto persone che non obliterano il biglietto, molti altri sono professionisti o lavoratori in uffici o negozi del centro città abbonati. Il problema di chi non fa il biglietto è nelle periferie della città”. “La situazione appare completamente diversa spostandoci nelle zone periferiche della città”– dice Antonio V., controllore, che ci indica quali sono le zone calde in materia di portoghesi -“.

La nostra caccia a chi non paga il biglietto sui mezzi pubblici si sposta dunque in periferia, sulla linea 702, che effettua il collegamento da Borgo Nuovo a Piazza Croci. E in effetti ci accorgiamo subito che il trend dei portoghesi rispetto al 101 qui è opposto. Anche qui registriamo qualche ritardo rispetto ai 15 minuti che dovrebbero passare tra una corsa e l’altra. Attendiamo circa 40 minuti prima di salire a bordo. Una quarantina di furbetti ad acquistare il biglietto non ci pensa nemmeno. Lungo il percorso per Piazza Croci, infatti, notiamo solo due persone obliterare il tagliando, nonostante l’autobus sia abbastanza affollato. Basta l’arrivo di un autista che sale sul mezzo dalla porta anteriore e scambiato per un controllore, a scatenare il panico a bordo: alla prima fermata utile si scatena il fuggi fuggi generale e l’autobus si svuota.

Stessa scena sulla linea 422, (che piazza Principe di Camporeale a Borgo Nuovo), dove il copione si ripete. Anche qui infatti, sono in molti a non obliterare il biglietto e c’è chi, quasi con aria fiera, dice di “non averlo neppure acquistato”. Ad essere più colpite dal fenomeno dei portoghesi sono dunque le periferie, è qui che le percentuali comunicate dal Comune appaiono addirittura arrotondate per difetto rispetto a quello che riscontriamo con i nostri occhi. Il comune denominatore è rappresentato dall’assenza di controllori. “Ad essere maggiormente colpite dal malcostume dei palermitani che usufruiscono di un mezzo pubblico senza pagare – racconta Marcello S., controllore dell’Amat – sono soprattutto le linee che attraversano i quartieri di San Filippo Neri, Borgo Nuovo, Bonagia, la Noce o Pallavicino, alle quali si aggiungono tutte quelle zone limitrofe alla città vecchia, dove molti passeggeri sperano di farla franca”.

Dall’azienda di via Roccazzo, a cui abbiamo raccontato la nostra esperienza, il direttore generale, Pasquale Spadola, annuncia che “i controlli verranno rafforzati proprio per scoraggiare chi non rispetta le regole. I controllori si concentrano ciclicamente su zone e linee diverse per non essere prevedibili. Per quanto riguarda i ritardi lamentati dall’utenza in alcune occasioni, l’80 per cento dei ritardi, è da attribuire ai grandi problemi della viabilità che la nostra città ha da sempre avuto”. Ma si sa: il traffico, come ci ha insegnato un celebre film di Benigni, è una delle piaghe di Palermo…


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