Un mimo al vertice dell'Ars |Chi è Antonio Venturino - Live Sicilia

Un mimo al vertice dell’Ars |Chi è Antonio Venturino

Il neo-vicepresidente vicario dell'Ars, Antonio Venturino

Attore, regista, drammaturgo e mimo: ritratto del neo-vicepresidente vicario dell'Ars. Che di sé dice: "Sono un giullare".

PALERMO – Qualche giorno fa, presentandosi all’Ars nella marcia di avvicinamento dei grillini al Palazzo, quando per lui il suo movimento chiedeva la presidenza del Parlamento, l’aveva lasciato intuire: “Provengo dal mondo dello spettacolo, ho fatto anche qualche one-man-show”. E anche se oggi il coup de théâtre non l’ha fatto da solo, Antonio Venturino in qualche modo la propensione ai colpi di scena ce l’ha nel sangue: fino a qualche giorno fa, insomma prima che il Movimento 5 stelle lo schierasse nella lista ennese per l’Ars, il neo-vicepresidente dell’Assemblea faceva l’attore e l’esperto di teatro. Un’esperienza che l’ha portato in giro per il mondo – da Middlesborough a Londra, dal Galles alle Hawaii – a fare il regista, l’attore, il mimo e il drammaturgo.
Venturino è nato il 25 febbraio 1965 a Piazza Armerina, città nella quale era tornato a vivere appena l’anno scorso. Poco lontano da casa, a Caltanissetta, era arrivato l’ultimo incarico prima della politica: fra marzo e giugno, il vicepresidente dell’Ars era stato esperto per un progetto didattico legato al teatro al liceo classico Ruggero Settimo. La sua passione, però, è il teatro, e più precisamente la commedia dell’arte: “È l’aspetto teatrale che mi interessa di più – aveva detto mercoledì scorso a Martina Miliani per LiveSicilia – Ho insegnato questo argomento per circa 15 anni in diverse università inglesi: mi sono sempre occupato di maschere”.
Dal teatro alla politica. Il salto, secondo Venturino, non è azzardato: “Anche se dall’esterno – spiega nel suo profilo sul sito dei ‘grillini’ – mi sono sempre interessato di politica, ed anzi ho trovato nel teatro un fedele alleato per veicolare il mio pensiero. Oggi però mi rendo conto che tutto ciò non basta più, che bisogna fare qualcosa di extra”. Così, un paio di mesi fa, durante una collaborazione con una compagnia catanese, è arrivata la folgorazione: “L’incontro con il Movimento 5 Stelle è stato fisiologico, saputo che anche a Piazza Armerina stava nascendo una ‘sezione’ mi sono attivato per entrare in contatto con il gruppo e a partire da fine maggio ho cominciato a prender parte a tutte le riunioni comunali e provinciali che sono state organizzate. Sono molto felice di far parte di un movimento che anche nella mia terra, la Sicilia, comincia ad avere un seguito”.
E adesso tocca a lui. “So benissimo che qui da noi il cammino sarà più complicato, difficile che altrove, ma da umile ‘giullare’ quale sono stato definito, mi piace proprio poter cominciare ‘un cuntu novu’ per una nuova Sicilia”. Con un programma: “Porterò un po’ di allegria, ma allegria seria”. Il cuntu novu, però, c’è da scommetterci, a Mariella Maggio non sarà piaciuto.

 


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