"Un problema di interpretazioni | Pronti al dialogo col Comune" - Live Sicilia

“Un problema di interpretazioni | Pronti al dialogo col Comune”

Il curatore dell'Amia Mario Serio replica al sindaco Orlando: "Dobbiamo tutelare gli interessi dei creditori, c'è un problema di interpretazione e risponderemo a breve ma non sottovalutiamo il problema".

LA REPLICA DEL CURATORE AMIA MARIO SERIO
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PALERMO – “Abbiamo ricevuto solo ieri la lettera del Comune per la vendita, adesso valuteremo cosa fare ma la nostra collaborazione è massima”. Dopo le accuse del sindaco Orlando, ci pensa Mario Serio, uno dei curatori, a gettare acqua sul fuoco della nuova polemica innescata stamane dal primo cittadino.

Professore, il sindaco vi accusa di ignorare le sue lettere…
“A dir la verità, per un disguido dovuto all’estate, abbiamo ricevuto solo ieri, il 3 settembre, la lettera del sindaco inviata tramite la Rap e abbiamo già dato una prima risposta, proprio in questi minuti. La questione è già all’esame di tutti gli organi della procedura fallimentare, perché è il giudice delegato a dover autorizzare il tutto e non la curatela. C’è un insieme di organi composto dal comitato creditori, dalla curatela e dal giudice delegato. Abbiamo già iniziato ad approfondire la questione e daremo presto una risposta definitiva alla tesi del Comune: qui si tratta di interpretazioni giuridiche, non c’è una contrapposizione, bisogna capire cosa dice l’articolo dieci del contratto di affitto e quali sono le disposizione della legge fallimentare per i casi della cessione d’azienda”.

Il Comune sostiene che la legge vi obblighi a non indire una gara, ma a far valere subito il diritto di prelazione…
“Dobbiamo decidere se l’attribuzione del diritto di prelazione valga o meno a escludere la necessità di ricorrere a una procedura competitiva per la cessione definitiva: il punto è di grande delicatezza, gli organi fallimentari prendono atto delle esigenze del Comune ma tutti gli organi devono agire nel rigoroso rispetto della legge fallimentare. E vorrei sottolineare che c’è una pluralità di competenze in materia”.

Quindi, in poche parole, dovete ancora decidere se dare o meno ragione al Comune…
“L’oggetto della controversia è semplice: il Comune sostiene che, una volta fatto il contratto, si debba stabilire il prezzo della cessione e l’affittuario ha cinque giorni per dire se compra o no. L’altra ipotesi è che la prelazione resti, ma non escludendo l’obbligo di una procedura competitiva. E in esito alla procedura si comunica al titolare del diritto prelazione se ci sono state offerte e quali: a quel punto, se il titolare intende esercitarlo, offre quanto il maggior offerente”.

Ma non si rischia di allungare troppo i tempi, vista la necessità di evitare il fallimento della Rap?
“La procedura competitiva potrebbe essere effettuata in tempi brevissimi, come nel caso del fitto. Il problema semmai è la procedura: gli organi hanno precisi obblighi verso i creditori e devono seguire la procedura conforme a quell’interesse. Non c’è stata alcuna sottovalutazione del problema o delle esigenze del Comune: i rapporti sin dall’inizio della procedura fallimentare tra Comune, Rap e curatela sono sempre stati improntati al massimo rispetto istituzionale. Il problema è stato sollevato da settimane, gli organi fallimentari vogliono però agire nel modo più prudente e scrupoloso possibile”.

 


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