"Un siciliano salvò mio padre" |Truffatori in città, le prime vittime - Live Sicilia

“Un siciliano salvò mio padre” |Truffatori in città, le prime vittime

Da diversi giorni molti catanesi  si sono presentati dalla polizia a denunciare di essere stati raggirati con un particolare sistema. Leggete quale. La questura: "I bersagli preferiti sono gli anziani".

 

Nuovi metodi di raggiro
di
2 min di lettura

CATANIA – Diversi cittadini, soprattutto persone anziane, hanno denunciato alla Polizia di Stato di aver subito una truffa, con perdita di denaro, realizzata dai malfattori con un nuovo espediente di cui si riporta la dinamica: la vittima designata viene “agganciata” mentre si trova per strada da un distinto signore a bordo della propria auto, il quale, dichiaratosi straniero, chiede informazioni circa l’ubicazione di uno studio medico facendo riferimento al nome, vero o inventato, del medico; contemporaneamente transita a piedi, apparentemente per caso, un altro signore (il complice) al quale il suddetto straniero chiede le medesime indicazioni.

Il complice finge di essere un medico e fa una telefonata per fornire l’indicazione richiesta. Nel frattempo i due malviventi cercano di instaurare un dialogo con la vittima; in particolare, il conducente dell’auto, racconta che il proprio padre è stato curato durante la seconda guerra mondiale da un medico siciliano e, in segno di riconoscimento, desidererebbe donare al medico una notevole somma di denaro affinché venga destinata ai poveri o ai bisognosi.

Nel contempo giunge una telefonata attraverso la quale si scopre che il presunto medico cercato dallo straniero è deceduto; a quel punto lo straniero offre una notevole somma di denaro sia al complice che alla vittima per le informazioni fornitegli.

Nella circostanza, viene manifestata la necessità di rivolgersi a un notaio, amico del complice, per ratificare l’atto di donazione e, a seguito di una ennesima finta telefonata, anche la necessità di procurare una somma di denaro per accreditare la veridicità delle intenzioni, quindi, a quel punto, il complice finge di procurarsi una busta con una discreta somma in contanti e viene chiesto alla vittima di fare altrettanto per poi recarsi dal notaio.

Durante il tragitto per andare a ratificare l’atto dal finto notaio, la vittima viene fatta scendere dall’auto con una scusa (di norma per fare una fotocopia), e nel frattempo i truffatori si dileguano con il denaro.

La Questurra: “La diffusione del presente comunicato ha come fine quello di impedire che altre persone restino vittime di simili episodi delittuosi, esortando i cittadini a chiamare subito le Forze dell’Ordine nel caso si imbattano in situazioni analoghe.

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI