Una data che richiama un'altra tragedia: ma oggi piangiamo i dispersi

La data che evoca l’altra tragedia: ma oggi piangiamo i dispersi

Quello di ieri è un giorno che, esattamente vent'anni prima, richiama a un altro episodio incancellabile per il versante etneo.
UNA RICORRENZA DRAMMATICA
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CATANIA. 27 ottobre. Per il versante nord-est dell’Etna sembra essere una data maledetta. Corsi e ricorsi storici si affollano nella mente di chi ricorda quel 2002: del 27 ottobre, per l’appunto.
Dopo un intenso sciame sismico che aveva caratterizzato la serata precedente, quella data segna per Linguaglossa il risveglio non certo improvviso ma devastante di nuove bocche eruttive.
Fu il colpo di grazia per quelle strutture turistiche esistenti e per le abitazioni che nemmeno poco tempo prima erano state del tutto indebolite dal terremoto.

A distanza di vent’anni, un’altra tragedia e questa volta in termini di vittime si ripete sul quel versante.
Un fatto ingiusto ed impossibile da accettare. Che ci getta nello sconforto ben sapendo che chi è morto è stato vittima della propria missione, di un servizio esemplare prima ancora che del proprio lavoro.
Una data straziante che ci lacera dentro.
Un dramma senza precedenti.
Ma tutto questo è nulla se paragonato a quello che stanno attraversando in questi momenti le famiglie delle vittime.


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