PALERMO – Un altro incidente autonomo, le cui dinamiche sono in fase di ricostruzione da parte della polizia stradale che si trova di fronte all’ennesimo schianto avvenuto all’interno della galleria Tremonzelli. Una donna ha perso la vita stamattina nel tunnel più lungo dell’autostrada A19, sul quale, da anni, tra realtà e superstizione sono nate vere e proprie leggende che trovano nei frequenti casi di “auto in avaria” o inspiegabili incidenti, parte di verità.
L’ultimo si era verificato soltanto il 9 marzo: un uomo alla guida di una Bmw ha perso il controllo dell’auto e si è schiantato contro il guardrail, proprio nei pressi della galleria. L’incidente è avvenuto all’altezza del chilometro 79, dove sono arrivati gli agenti della polizia stradale e l’elisoccorso del 118 per trasportare d’urgenza l’automobilista in ospedale. L’impatto si è infatti rivelato violentissimo, la macchina è andata distrutta. A dicembre una utilitaria apparentemente senza alcun problema, è stata improvvisamente avvolta dalle fiamme prima di entrare nel tunnel, ma sono stati i mesi tra giugno ed ottobre dello scorso anno quelli in cui il numero degli incidenti è lievitato.
In quel periodo un’auto si è improvvisamente fermata al centro della carreggiata in direzione Catania. Un’altra è andata in avaria, così come un furgone ed un camion che procedevano in direzione Palermo nei mesi di luglio e agosto scorsi. Episodi simili si sono verificati il 24, il 3 ed il 2 giugno, così come il 14 e il 2 maggio. Un anno fa è stata una motocicletta guidata da un siracusano a fermarsi. Le luci si sono spente, l’impianto elettrico non ha più dato segni di vita. Si trovava già all’interno della galleria, quando si è spenta e non è più ripartita. Ma gli episodi più eclatanti, sono purtroppo quelli che hanno messo seriamente in pericolo l’incolumità di chi si trovava nei mezzi andati in tilt. Basti pensare che nel 2011 la galleria è rimasta a lungo chiusa quando un autoarticolato Iveco che trasportava latte era andato in fiamme.
Nello stesso mese si verificò anche un incidente che fece una vittima: Giuseppe L’Episcopo, spirato in ospedale dopo uno scontro tra un furgone Fiat Scudo e un Tir Mercedes. Il 29 maggio dell’anno scorso se l’era vista brutta una scolaresca del liceo linguistico Giovanni Verga di Modica. Per alcuni anni si è parlato di una fonte di energia misteriosa che provocherebbe un’esposizione eccessiva a campi elettromagnetici, ma quello da tempo ha assicurato l’Anas è che la galleria viene alimentata con un sistema di illuminazione elettrico tradizionale e che nel corso dei numerosi sopralluoghi effettuati, non sono mai risultate dispersioni termiche, elettriche o elettromagnetiche. Un impianto che negli scorsi giorni è tra l’altro stato interessato da alcuni lavori di manutenzione da parte dell’Enel.
Ciò nonostante, il sospetto della presenza di forti campi elettromagnetici ha reso necessario il monitoraggio di quell’area: ad occuparsene sono stati i tecnici dell’Arpa che il 20 agosto 2013 hanno installato due centraline. La campagna di rilevamento è stata sospesa il 15 gennaio del 2014, visto che nulla di eclatante sarebbe emerso: “Le centraline – ha spiegato l’ingegnere Salvo Caldara, dell’Arpa – sono state collocate all’ingresso delle due gallerie, sia in direzione Catania che in quella per Palermo. Secondo il range di alte frequenze da cento kilohertz a tre gigahertz, tipico delle telecomunicazioni, non possiamo parlare di dati rilevanti, perché non ne sono mai emersi di superiori a 5 o 6, ovvero il massimo su un metro per evitare rischi alla popolazione. E comunque – sottolinea – il rischio sarebbe plausibile con una esposizione di quattro ore e non è questo il caso, perché durante il nostro monitoraggio, soltanto intorno alla metà di novembre i valori sono stati lievemente superiori ad “1”. Insomma – aggiunge – si tratta di valori molto bassi, l’incompatibilità elettromagnetica che si sospetta nei pressi della galleria, non dipende da questi fattori”.