PALERMO – “Perché diciamo ‘Panda’? Perché eravamo due Giovanni, ma io allora mi ero comprato una Fiat Panda”. Fu il modello di una conosciutissima macchina a suggerire il soprannome di Giovanni Vitale. E ora che Vitale, uomo della droga e del pizzo a Resuttana, è diventato un collaboratore di giustizia ha voluto chiarire il perché del soprannome che in tanti, forse, credevano derivasse dal suo aspetto fisico. Per evitare di rivolgersi alla persona sbagliata e sentirsi dire “Giovanni chi?”, gli amici iniziarono a chiamarlo “Giovanni Panda. Ecco, basta. Io abitavo allo Sperone… quindi invece di suonare ‘Panda’. Gridavano così”.
È stata una delle prime cose raccontate dal neo pentito della mafia palermitana.
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