La Marina di libri e la puzza | A quale Palermo credere? - Live Sicilia

La Marina di libri e la puzza | A quale Palermo credere?

Commenti

    E’ ancora quella delle facciate barocche che nascondono la miseria. E’ così nelle sue manifestazioni culturali, sociali, politiche e ovviamente religiose. Un continuo gioco pirotecnico che ci tiene con il naso in sù per eludere la realtà che ci vede agli ultimi posti in tutte le classifiche possibili. La nostra è una continua negazione della realtà e la stessa verità sotto questo sole ha sempre con molte facce.

    Grande Puglisi, come sempre. Diretto, conciso e che non la manda a dire.

    Credo alla Palermo della puzza, credo inoltre che nessuna marina di libri ci possa riscattare dalla puzza, sarebbe come usare il profumo senza prima essersi lavati

    dott. Puglisi, nonostante la puzza, le disfunzioni, l’illegalita’, lo squallore di tutti i giorni le persone per bene di Palermo e ce ne sono, sono alla riscoperta di Palermo e del suo patromonio architettonico e culturale, cercano con lo studio, l’approfondimento, la conoscenza di elevarsi dal punto di vista civico ed esistenziale.
    E’ un percorso esistenziale intrapreso da molti palermitani e che dara’ i suoi frutti soprattutto sulle generazioni future.
    La marina dei libri e’ una bella iniziativa per diffondere l’uso del libro possibilmente negli angoli suggestivi della nostra citta’ sorseggiando un caffe’ seduti nei bar del centro storico oppure seduti nella villa Garibaldi, villa Giulia o in riva al mare al foro italico.
    E’ un percorso esistenziale in corso nella nostra citta’ anche con l’apporto culturale di questo giornale per il giornalismo di inchiesta sui valori che pratica.

    In tutto questo discettare sulla puzza di Palermo, dott. Puglisi, non si dice che non si può non osservare che la mancanza di educazione, rispetto e attenzione di molti cittadini inselvatichiti nelle loro non inconsapevoli, deprecabili, incivili abitudini quotidiane sono la vera, costante causa principale del degrado di certe zone della città. Lasciando da parte i marciapiedi e l’asfalto bisognosi di cure costanti ( sempre siano lodati i puntuali tagli del Governo nazionale ai Comuni), non crede che il degrado e l’imbarbarimento di molti siano una delle principali cause dei problemi che lei pone? Le discariche di mobili e materassi non nascono da sole, gli escrementi ubiqui non vengono seminati dai giardinieri, la mancanza di un minimo di decoro appena fuori la porta di casa è considerato normale, per non parlare di balconi senza un fiore o pieni di piante grasse morte dal secolo scorso, e potrei continuare all’infinito…

    Caro Puglisi, giustamente hai messo in evidenza il netto contrasto tra il fascino del luogo e il degrado circostante. Purtroppo questa città vive questa contraddizione. Palermo è una città bella ma mal amministrata e purtroppo la situazione peggiora. Da anni , nonostante i finanziamenti, Villa Giulia è il prato del Foro Italico sono privi d ‘illuminazione . Ma non ci dobbiamo scoraggiare . Dopo anni di degrado il Porticciolo di Sant’Erasmo, nonostante il Comune, sta rinascendo. Lo Stand Florio , nonostante il Comune, è rinato. Sono convinto che anche il Foro Italico, nonostante il Comune, un giorno rinascerà.

    Io questa stessa puzza l’ho sentita quando è venuto il Papa e tutte le volte che passo da quel marciapiede, secondo voi che ci vorrebbe????? Una disinfestazione e tanti, tanti controlli , un’utopia per i nostri amministratori……….

    I libri sono la qualità migliore della nostra esistenza e Palermo è l’amore più grande che abbiamo. E’ la terra dove siamo nati. Una terra di passione che arde ma è l’esempio macroscopico di adattamento all’incuria, alla promiscuità, al doppio gioco. I vantaggi che offre Palermo è immischiarsi agli altri per non apparire e mimetizzarsi, vivere tranquilli e sottotraccia. Quel rancore cui Lei bravissimo Puglisi si riferiva esiste perché la politica non esiste e non fornisce speranza ai giovani. Viviamo l’ossimoro! Palermo – città sempre più bella e carnale – Palermo senza imprese e lavoro. Peggio di dieci, venti, trenta/quaranta anni fa. Palermo che non genera e/o rigenera. Palermo sciroccata, asfissiata. Palermo teorica e puzzolente ovunque nei suoi gangli più vitali: imprenditoria, magistratura, ospedali, antimafia, occupazione e lavoro, cantieri operativi, strade, sporcizia, pigrizia e negligenza dei politici eletti, burocrazia becera, ecc. Una città bloccata e una marina di libri. un’eterna agonia una eterna speranza di sopravvivenza, una Kalsa magnifica del suo passato.

    La puzza regna sovrana, ma non è solo cattivo odore, non è solo minimizza. È maleducazione, è strafottenza, è mancanza di cultura, è anarchia, a tutti i livelli della società: dal popolino all’aristocrazia della Palermo “bene”, dai politici agli amministratori.
    Per indole non mollo mai davanti alle difficoltà, però comincio a sentire il peso di un contesto sempre più faticoso e affaticato. Il confronto con le grandi città del nord e con le capitali europee è impietoso.

    Semplice la puzza la creano i palermitani la bellezza è stata creata da altri …. siamo delle nullità

    Importante è goderci intanto questa Amministrazione, prima di rimpiangerla quando non ci sarà più…

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