Livia Morello non c’è più. I giorni sono passati. Chi ha potuto, è tornato alle sue paure di cartapesta, alla scialuppa di salvataggio della noia quotidiana, alle rughe minime dei fastidi e delle preoccupazioni dell’ora. Altri hanno fatto i conti con l’irrimediabile. Come i bambini che costruiscono un castello di carte, prima che il vento o una mossa del tavolo lo spazzi via. Le nostre associazioni di cose, affetti e persone sono fragili. Ci illudiamo di tenerle unite con l’amore. Sono carte in balìa del vento.
Livia è trascorsa nella parte che doveva trascorrere. Ma è rimasta nel nucleo che sempre rimane. C’è una vita che continua, grande o piccola, nelle parole delle persone che non dimenticano, perché non sanno o perché non vogliono. La famiglia Morello, Angelo, Roberta e Guido, ha tentato l’impresa che conserva il nome del coraggio. Assemblare ancora amore nel luogo delle macerie. Dopodomani sera al Don Bosco Ranchibile sarà celebrata una serata di beneficenza per Livia. Non mancate. Non mancheremo.