PALERMO – Il dolore ad un molare per settimane, poi l’infezione e l’ascesso. Non l’avrebbe curato bene, fino a finire all’ospedale. Una settimana di agonia per una diciottenne di Brancaccio (non dello Zen, come scritto in un primo momento) che i primi giorni di febbraio è stata trasportata dai genitori in condizioni gravissime all’ospedale Buccheri La Ferla: a casa, in via Azolino Hazon, non aveva improvvisamente più dato segni di vita, era svenuta.
Una volta arrivata al pronto soccorso, sarebbe stato accertato che il suo era un problema “odontoiatrico”, come spiegano dal nosocomio di via Messina Marine: “Noi non abbiamo un reparto adatto, abbiamo quindi disposto il trasferimento per consulenza in un altro ospedale”. La giovane Gaetana era così stata ricoverata in Rianimazione, al Civico, dove è deceduta nel fine settimana. Un dramma, quello che i parenti della giovane hanno dovuto affrontare.
Per circa una settimana sono rimasti appesi ad un filo di speranza perché le condizioni della diciottenne, Gaetana Priolo, per gli amici Tania, non sono mai migliorate, fino a precipitare. “Quando è giunta qui – spiegano dall’ospedale Civico – non c’erano stati dubbi: l’infezione che partiva dalla bocca si era diffusa al collo”. I medici hanno così subito disposto il ricovero in Rianimazione: “E’ stato fatto di tutto per salvarla, ma l’infezione è andata avanti molto velocemente”.
Quella diagnosticata, infatti, sarebbe stata una “fascite necrotizzante”, ovvero l’infiammazione o l’accrescimento anomalo di un’area che sarebbe poi degenerata. “Le condizioni della ragazza – proseguono dal Civico – erano già gravissime quando è stata trasferita qui dal Buccheri La Ferla, ma l’infezione si era diffusa in tempi brevi, coinvolgendo addirittura i polmoni, per questo la causa del decesso sarebbe quella di uno “choc settico polmonare”.
Al momento da parte della famiglia della diciottenne non ci sarebbe alcuna denuncia nei confronti della struttura ospedaliera, motivo per il quale non è stata disposta l’autopsia. “Per noi – concludono dal Civico – purtroppo le cause del decesso sono chiare”. La cartella clinica non è quindi stata sequestrata.