Università, presentati i master | Sono 46 i percorsi formativi - Live Sicilia

Università, presentati i master | Sono 46 i percorsi formativi

Presentati stamattina dal rettore Roberto Lagalla. Sono 5 master di primo livello di durata biennale, 11 master di primo livello di durata annuale e 30 master di secondo livello di durata annuale.

PALERMO – Master di I e II livello che spaziano dalla medicina al turismo, prestiti d’onore, borse di studio e contratti di apprendistato. I master dell’Università di Palermo rifioriscono grazie all’offerta formativa presentata oggi al Polididattico di viale delle Scienze, dal Rettore Roberto Lagalla, dalla delegata del rettore ai master, Maria Crescimanno e dalla responsabile amministrativa Liliana Mortelliti. Presenti anche i rappresentanti delle imprese coinvolte e i responsabili dei singoli master. Si tratta in totale di 46 percorsi formativi di diverso tipo: 5 master di primo livello (per chi ha una laurea triennale) di durata biennale, 11 master di primo livello di durata annuale e 30 master di secondo livello (per chi ha una laurea magistrale) di durata annuale.

I master biennali di primo livello, che rilasciano 120 crediti formativi, consentiranno di utilizzare fino a 60 Cfu per la contestuale iscrizione a un corso di laurea magistrale. Inoltre, per la prima volta, sarà possibile iscriversi alle selezioni per tutti i master anche se non si è ancora ottenuto il titolo di laurea triennale o magistrale, che potrà essere presentato all’avvio dei corsi. Ma le novità non sono finite qui. Gli studenti saranno sostenuti da contratti di apprendistato erogati dalla Regione, prestiti d’onore da parte degli istituti bancari Unicredit e Credem e borse di studio Inpdap per i dipendenti statali e i loro figli.

In particolare alcuni master faranno capo all’apprendistato sulla base del decreto legislativo 167/ 2011, altri saranno finanziati sulla base del progetto Pon (programma operativo nazionale), mentre altri saranno messi a disposizione da enti che coadiuvano e partecipano al progetto formativo specifico. Per i master che non prevedono un finanziamento è previsto invece un pagamento dilazionato in due o tre rate.

Dopo la presentazione generale si sono svolte sessioni singole nelle aule dedicate ciascuna ai diversi ambiti tematici: dalla medicina alle tecnologie, dal turismo ai beni culturali. Si spazia da quello in Hospitality management and Food, attivato con l’Università della Florida, che consentirà agli studenti di essere assunti nelle imprese del turismo con contratti di apprendistato (già 25 imprese interessate ad assumere), a quello in Marketing territoriale che ha intrecciato rapporti proficui con le realtà istituzionali e imprenditoriali di Alcamo, a quello per manager delle aziende del settore vitivinicolo (Masv) che può vantare un dato di occupazione dei propri studenti dell’80 per cento.

“Gli ambiti scientifici – dice Maria Crescimanno – sono i più vasti perché sono state interessate tutte le facoltà: dall’area delle scienze agrarie, economiche, ecologiche e naturalistiche, all’area delle scienze mediche e infermieristiche, giuridiche e umanistiche. Si tratta di un’offerta vasta e significativa”. “Abbiamo ripensato il sistema dei master in modo innovativo – spiega il rettore Lagalla -. Il lavoro va inventato e costruito e questo lo sappiamo bene, per questo offriamo ai nostri studenti anche corsi di auto imprenditorialità mirati a stimolare un approccio diverso all’occupazione. Abbiamo chiuso un’intesa con due primari istituti bancari – aggiunge il rettore – uno dei quali offre finanziamenti per l’iscrizione ai corsi di laurea, l’altro per i master e la mobilità internazionale, come gli studenti Erasmus. È vero che l’Università di Palermo anticipa l’80 per cento dell’indennità Erasmus ai suoi studenti in partenza, ma spesso l’indennità non è sufficiente a sostenere le spese di viaggio e di soggiorno. E quante sono le famiglie in grado di intervenire oggi in questa regione? Ecco allora l’accordo sui prestiti d’onore, che finanzierà anche i master. E, attenzione, sarà l’Università a farsi garante con le banche per la restituzione del finanziamento, non le famiglie. Per questo il nostro potrebbe essere definito un patto d’onore con i nostri studenti e fra gli studenti e la società”.

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