Le parole di ieri del presidente Lombardo erano chiare: “Andare avanti senza tentennamenti” e così, a giudicare dagli emendamenti inseriti nel testo della Finanziaria in discussione all’Ars, sarà. Riforma della formazione professionale, chiusura definitiva dell’Esa, riorganizzazione concreta dei Consorzi di bonifica, proroga dei fondi per le cooperative edilizie e istituzione di un fondo di garanzia per i debiti degli Ato rifiuti, sono i punti su cui l’Ars dovrà lavorare disattendendo, di fatto, l’appello del presidente dell’Assemblea Francesco Cascio, che chiedeva una manovra più snella, anche in virtù del clima di incertezza che si è abbattuto negli ultimi giorni su Palazzo d’Orleans.
Una volontà, quella del governatore, cui giunge l’eco bipartizan dei diversi schieramenti politici interessati, a vario titolo, all’approvazione del testo originale. “Sarà una manovra di rigore – ha detto il capogruppo Mpa all’Ars Francesco Musotto Musotto -, e l’impalcatura non cambierà rispetto al testo già presentato in commissione Bilancio, che anzi sarà ampliato”.
La stessa linea perseguita dal Pd che per bocca del suo capogruppo, Antonello Cracolici, ha attaccato Cascio definendo “in stile Cuffaro” il bilancio che il numero uno dell’Ars avrebbe voluto portare sul tavolo. “Il partito – ha continuato Cracolici – piuttosto presenterà in aula un emendamento che cancella la legge sulla formazione professionale, chiede la chiusura dell’Esa e il riordino delle società partecipate”.
Intanto questa mattina è giunta la replica di Francesco Cascio che con una nota ha affermato di “non aver mai parlato di finanziaria modello Cuffaro”. “Avverto semplicemente l’esigenza – ha detto Cascio – visto che siamo ad aprile, di snellire una manovra che comprende molte norme che nulla hanno a che fare con la legge finanziaria e in tal senso andrò avanti”.