Messina, il vaccino e l'infermiere morto: al lavoro anche i pm europei

Messina, il vaccino e l’infermiere morto: al lavoro anche i pm europei

La Procura ha aperto un'inchiesta. A metà mese vertice con i magistrati di Eurojust

PALERMO – Le inchieste ci sono, ma non bastano a dare le risposte che servono e soprattutto nei tempi che servono. L’ultimo caso di morte “sospetta” dopo la somministrazione del vaccino anti Covid è quella di Antonio Mondo, 49 anni, infermiere dell’ospedale Papardo di Messina. Sospetti, ma nessuna certezza.

La Procura ha aperto un fascicolo. L’uomo lavorava nello stesso ospedale dove prestava servizio Giacomo Venuto, che di anni ne aveva 55 anni, deceduto il 6 agosto scorso.

I funerali di Mondo saranno celebrati oggi alle 15 alla chiesa di San Giuliano. La famiglia ricostruisce un lungo calvario cominciato dopo la seconda dose del vaccino Pfizer. Giacomo Venuto è morto per l’aggravarsi una vasculite auto immune, di cui soffriva da anni. Ecco perché la direzione dell’ospedale Papardo ha escluso la correlazione col siero anti Covid 19 e ha deciso di non inviare la segnalazione ad Aifa, l’agenzia italiana per il farmaco.

Diversa la vicenda del secondo infermiere, che lavorava sempre al Neurolesi. Mondo, stroncato da una trombosi, non aveva alcuna patologia conosciuta. Il Papardo deve ancora decidere se segnalare o meno il decesso all’Aifa.

La premessa è che finora, nella stragrande maggioranza dei casi accaduti in Sicilia e in Italia, non è emersa correlazione fra la morte e la somministrazione. “Sussiste correlazione eziologica tra il decesso e la somministrazione del vaccino anticovid19 AstraZeneca”, scrissero invece i consulenti dopo la morte di Stefano Paternó, il militare siracusano di 43 anni deceduto il 9 marzo scorso, poche ore dopo avere avuto somministrata la prima dose.

Anche per il decesso dell’infermiere di Messina i pubblici ministeri affideranno le consulenze agli esperti che chiederanno un termine. Servono giorni di studi. In ogni caso non è detto che, anche qualora venisse accertata la correlazione, ci sarebbero rilievi di carattere penale legati ad eventuali errori del medico, ad esempio, nella valutazione dell’anamnesi di chi riceve il vaccino. Oppure nell’assistenza garantita al paziente che manifesta problemi di salute nella fase post vaccinale.

Materia difficile, dunque, tanto le inchieste sulle morti anomale dopo la somministrazione di vaccini sono coordinate da Eurojust, l’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale. Il coordinamento è necessario per capire l’estensione del fenomeno e i vari provvedimenti giudiziari adottati. Una riunione è fissata in teleconferenza a metà mese.


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