'Valori e Visione', Pagano: "Folgorati da Mattarella sulla via del centro"

‘Valori e Visione’, Pagano: “Folgorati da Mattarella sulla via del centro”

Il convegno all'Ars, tra politica e impegno

PALERMO-L’iniziativa nasce da un gruppo di persone di varia estrazione che hanno in comune una sensibilità di carattere cattolico e fortemente orientata al sociale. Siamo stati come folgorati dall’esempio complessivo e da una frase del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che cito: ‘Viviamo un passaggio epocale. Possiamo dare tutti qualcosa alla nostra Italia. Qualcosa di importante. Con i nostri valori. Con la solidarietà di cui siamo capaci. Con la partecipazione attiva alla vita civile. A partire dall’esercizio del diritto di voto. Per definire la strada da percorrere è il voto libero che decide. Non rispondere a un sondaggio, o stare sui social. Perché la democrazia è fatta di esercizio di libertà’”.

L’ingegnere Tullio Pagano, la voce narrante dell’incipit, è tra coloro che hanno promosso un convegno fissato per oggi: ‘Valori e Visione’, che si terrà alla sala gialla dell’Ars (qui tutti i dettagli). Il filo che si tende, tra le varie esperienze, è un sentimento civico che mira a una idea suprema della responsabilità, da incarnare nella prassi.

Ingegnere, dunque, si parte dal Capo dello Stato.
“Sì, la sua esortazione ci ha benevolmente folgorato, in un contesto che mostra delle evidenti crepe”.

Quali crepe?
“Alle scorse Europee ha votato il trentasette per cento degli aventi diritto. La maggioranza è rimasta a casa. C’è il concreto rischio di una deriva populista sempre più crescente”.

La prospettiva del convegno qual è?
“Intanto, un obiettivo raggiunto è il grande interesse che si sta suscitando, il capogruppo PPE al Parlamento Europeo Manfred Weber ha inviato un messaggio di supporto e di condivisione. Così come abbiamo ricevuto una lettera di augurio dalla Santa Sede, precisamente dal Dicastero per lo sviluppo umano integrale”.

Guardate al mondo cattolico?
“Con l’ambizione che sia rappresentato, non in senso partitico, ma politico. La politica è una cosa alta, almeno dovrebbe esserlo, capace di calarsi nella realtà per esprimere, appunto, visione e valori”.

Scusi la tipica domanda da giornalista: pensate a candidature, magari proprio per le Europee?
“Io, personalmente, non ho come orizzonte la politica attiva. Ma in generale c’è da auspicare un supplemento di impegno e la più ampia partecipazione. Si tratta di alzare lo sguardo, lasciandosi ispirare dalle figure più luminose e rappresentative, come quella di Alcide De Gasperi, padre fondatore di una Europa che ci ha garantito una lunga stagione di pace e di straordinario sviluppo e che per questo va strenuamente difesa e continuamente ripensata”.

L’aspirazione essenziale?
“Politicamente il centro, che è uno spazio da ricostruire e da abitare. Credo che un invito del genere incontrerà il favore di molti che, oggi, si sentono senza una casa di riferimento”.


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