“Il crac? Una mistificazione”. Massimo Russo veste i panni del governatore. E affonda, senza esitazione, anche contro qualche collega di giunta che secondo lui aveva bisogno di “darsi una dimensione”.
Il vicepresidente-portavoce del dimissionario Lombardo (che, a dire il vero, ieri la sua voce l’ha fatta sentire, eccome), torna sulla vicenda del rischio-default, dopo avere illustrato già l’altro ieri i numeri “non preoccupanti” del bilancio regionale al fianco dell’assessore all’Economia Gaetano Armao.
E stavolta Russo sceglie le frequenze di Radio 24, dove ha ribadito “con forza”, che “quella del possibile fallimento è una mistificazione grottesca montata per aggredire la Sicilia, per finalità che sono tutte politiche”.
Torna quindi nella parole di Russo l’idea manifestata ieri da Raffaele Lombardo: l’azione di un “sistema” intenzionato a scardinare l’autonomia siciliana e, magari, spostare un po’ più in là il termine delle prossime elezioni regionali.
“La Sicilia – ha detto Russo tornando sui nodi del bilancio – ha avuto solo una tensione finanziaria legata alla mancanza di qualche euro in cassa, per crediti che vanta nei confronti dello Stato. Ora arriveranno da Roma 400 milioni, altri arriveranno. Si tratta di crediti che la Sicilia vanta, non sono né concessioni né sforzi che fanno le altre Regioni”.
E ancora, il vicepresidente della Regione ha precisato le “proporzioni” dell’esposizione debitoria dell’amministrazione di oltre 5,3 miliardi: “Ma se lei ha uno stipendio di 27mila euro – ha replicato Russo al conduttore della trasmissione radiofonica che ha posto la domanda – e si indebita per 5200 euro, non è che i suoi debitori le pongono qualche questione. L’esposizione – ha aggiunto Russo – è un quinto rispetto alle entrate. Abbiamo 86 miliardi di Pil, 5,2 di indebitamento, 27 miliardi di bilancio. sono numeri migliori di quelli dello Stato. Il nostro creditore fondamentale si chiamano Stato e Ue, abbiamo residui attivi per 15,7 miliardi, di cui 11 miliardi ascrivibili a somme non riscosse dall’Ue per delle anticipazioni che ha fatto la regione siciliana. Faccio un esempio: sul fondo sanitario, lo Stato fa le rimesse, trattiene il 3% legandolo a verifiche e poi rimette questo 3%. Lo Stato ci deve 1 miliardo per i fondi della sanità. Ieri – ha concluso Russo – ci hanno detto che arriveranno a breve 100 milioni, altri 200 milioni a ottobre, più altre somme che sbloccheranno dopo l’incontro Monti-Lombardo del 24 luglio”. Russo infine ha criticato quella che ritiene una “precisa volontà di denigrare la Sicilia e il mezzogiorno”.
E quando il conduttore ha ricordato le dichiarazioni dell’assessore regionale Vecchio che due giorni fa ha detto a Radio 24 che l’autonomia non ha senso, Russo ha replicato: “L’assessore Vecchio, poveretto, è arrivato ora e si doveva dare una dimensione. In un momento in cui è partita l’organizzazione federale dello Stato, forse si sarebbe dovuto puntare sull’autonomia e la Sicilia in questo è antesignana. Noi crediamo profondamente nell’autonomia, qualcuno vorrebbe far tornare la Sicilia a livello coloniale per farci fare ciò che piace ai gruppi del nord”.