Veglia contro l'omofobia: | “Per le persone che soffrono” - Live Sicilia

Veglia contro l’omofobia: | “Per le persone che soffrono”

Una veglia notturna, accompagnata dalla luce delle fiaccole e del vero amore cristiano, si è mossa dal Muro delle Cattive per giungere alla Chiesa di Santa Maria della Pietà per dire basta alle vittime della violenza omofoba.

La manifestazione alla kalsa
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PALERMO – “Amare significa andare incontro all’altro che è Dio”. Anche a Palermo si è celebrata una grande veglia ecumenica di preghiera in ricordo delle vittime dell’omofobia e della transfobia. Derise, picchiate, uccise, spinte al suicidio: sono tante, troppe le persone perseguitate perché portatrici di un amore considerato “diverso”. Sono passati 27 anni da quando l’Organizzazione mondiale della Sanità cancellava l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali. Ma solo nel 2007 l’Unione europea istituiva la giornata mondiale contro l’avversione e la paura nei confronti degli omosessuali e dei transessuali.

Illuminati dalla luce delle fiaccole, centinaia di fedeli e numerosi ministri di culto di varie confessioni cristiane hanno sfilato attraverso un breve corteo che si è snodato dal muro delle cattive, al foro italico, fino alla Chiesa di Santa Maria della Pietà. “Siamo qui riuniti per ricordare le vittime della discriminazione basata sull’orientamento sessuale. Vegliamo per dire che non possiamo stare in silenzio quando milioni di fratelli e sorelle soffrono nel mondo, minacciati, torturati e anche uccisi”. E sulle parole dell’apostolo Giovanni “Non amiamo a parole né con la lingua, ma coi fatti e della verità” i partecipanti si sono raccolti in un minuto di religioso silenzio nel ricordo di chi non c’è più.

 In una Chiesa che troppe volte è stata fotografia di un’immagine di intolleranza nei confronti dell’amore omosessuale, la veglia ha voluto lanciare un messaggio diverso e di reale fratellanza. Organizzata dall’associazione “Ali d’aquila”, dalla Chiesa Valdese di via dello Spezio di Palermo, dai Laici Missionari comboniani, dalla parrocchia di San Giuseppe Artigiano e da quella di San Gabriele Arcangelo, la veglia ha visto anche la partecipazione attiva della Comunità di San Francesco Saverio, della Chiesa Valdese si Trapani e Marsala e della Chiesa Luterana. Presente, tra gli altri, George Welkcr, pastore della Chiesa evangelica luterana: “La Chiesa deve lavorare per una maggiore uguaglianza e giustizia. Una parte del nostro lavoro è far sì che le differenze che si muovono nelle nostre teste diminuiscano, per un mondo in linea con Dio”.

Giunti presso la Chiesa di Santa Maria della Pietà, i fedeli hanno assistito alla liberazione dei sette colori della pace dal Cero Pasquale. Tra le tante letture, non sono mancate le testimonianze di uomini e donne vittime dell’omofobia. Tra queste, quella di Wilfred de Bruijin, la cui foto è circolata abbondantemente su Facebook, incorniciata dalle parole del giovane olandese che a Parigi passeggiava insieme al suo ragazzo Olivier: “Mi dispiace mostrarvi questo: ma guardate, è il volto dell’omofobia”.

E con un messaggio di speranza che si è concluso l’intervento di Fabio, portavoce di “Ali d’Aquila”. “Io ho un sogno: il giorno in cui non ci sarà più bisogno di una veglia contro l’omofobia e la transfobia e l’esistenza stessa di un gruppo di omosessuali credenti non sarà più necessaria per portare all’attenzione le problematiche relative alla discriminazione delle persone Lgbtiq. Quello sarà il segno dell’avvento del Regno di Dio”.

 


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