Venti di guerra a Fincantieri | Operai bloccano la strada - Live Sicilia

Venti di guerra a Fincantieri | Operai bloccano la strada

La decisione è stata assunta, a sorpresa, nel corso dell'assemblea convocata da Fim e Uilm per discutere della rottura delle trattative tra azienda e sindacati sul rinnovo del contratto.

Palermo
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PALERMO – Gli operai del Cantiere navale di Palermo stanno bloccando la strada davanti ai cancelli dello stabilimento. La decisione è stata assunta, a sorpresa, nel corso dell’assemblea convocata da Fim e Uilm per discutere della rottura delle trattative tra azienda e sindacati sul rinnovo del contratto integrativo aziendale, scaduto il 31 marzo. I sindacati sono spaccati e le posizione di Fim e Uilm sono diverse da quella della Fiom, che ha bocciato le proposte del gruppo e due giorni fa ha indetto tre di sciopero. Nel corso dell’assemblea, gli operai hanno chiesto ai sindacati unità e deciso di organizzare un corteo verso la prefettura.

“Va aperto immediatamente un tavolo di trattativa con Fincantieri temiamo che da settembre non ci saranno più commesse per il cantiere navale di Palermo”. Lo dice il segretario provinciale della Fiom di Palermo Francesco Piastra. “Fincantieri non può subordinare l’assegnazione di nuovi carichi di lavoro alla costruzione del bacino galleggiante da 80 mila tonnellate né alla sigla del contratto integrativo aziendale così come proposto dal gruppo – aggiunge -. Chiediamo al governo regionale di prendere posizione e accelerare l’iter per la costruzione del bacino e all’Ars di inserire un emendamento alla finanziaria per dare copertura economica al progetto. Siamo ancora in attesa di una convocazione da parte delle commissioni Bilancio e Attività produttive”.

Un’assemblea dai toni accesi quella di questa mattina al Cantiere navale di Palermo, dove sono voltate parole grosse ed è stata sfiorata una rissa tra i delegati di Fim e Uilm e quelli della Fiom dello stabilimento Fincantieri. Lo rende noto Nino Clemente della segreteria della Fim-Cisl e Rsu di Fincantieri. Le due sigle sindacali sindacali per questo motivo hanno deciso di dissociarsi dallo sciopero in atto. “Avevamo indetto l’assemblea – dice Nino Clemente della Fim-Cisl – per spiegare le nostre posizioni nella trattativa per il rinnovo del contratto integrativo aziendale ma è stata sabotata e uno dei delegati è persino salito sul tavolo della presidenza. Abbiamo deciso di dissociarci dallo sciopero”. Per domani la Fim e Uilm hanno proclamato 4 ore di sciopero a fine di ciascun turno di lavoro.

“Cercare di far condividere le proprie idee con la forza significa fare violenza a chi la pensa diversamente da noi: questo è quello che le Rsu della Fiom della Fincantieri di Palermo, hanno fatto durate l’assemblea che stavamo facendo come Fim Cisl sulla vertenza del rinnovo del contratto integrativo. Si sono fatti trovare nella sala assembleare e facendo schiamazzi sono saliti sui tavoli intimidendo i nostri iscritti e dicendo che noi non vogliamo l’unità sindacale, ovviamente fatta solo alle loro condizioni”. Lo afferma segretario generale Fim Cisl Sicilia, Salvatore Picciurro, in una nota. “Non contenti – aggiunge Picciurro – gli stessi stanno bloccando con la forza tutto il cantiere alla faccia della democrazia. Come Fim siamo fortemente preoccupati perché ci sono delle date da rispettare per la consegna delle navi che sono in cantiere. La vertenza nazionale sull’integrativo Fincantieri non può diventare la vertenza contro gli armatori, gli armatori non sono la nostra controparte, ma quelli che ci garantiscono il lavoro, non permetteremo a nessuno di giocare sul futuro del nostro cantiere”. “Il recupero di produttività in Fincantieri è un tema serio – conclude il segretario – su cui la Fim Cisl farà la propria parte a partire dalla necessità che la direzione aziendale sia disponibile a cambiare le ricette proposte, che rischiano di essere datate, oltre che inefficaci”.(ANSA).


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