Fincantieri, la vertenza Isolfin preoccupa: a rischio oltre 50 lavoratori - Live Sicilia

Fincantieri, la vertenza Isolfin preoccupa: a rischio oltre 50 lavoratori

Di recente è stato rescisso il contratto per "gravi inadempienze"

PALERMO – I sindacati dei metalmeccanici si dicono preoccupati per il futuro di 55 lavoratori dell’Isolfin, l’azienda dell’indotto di Fincantieri Palermo che si occupava di verniciatura, sabbiatura e attività di carenaggio nello stabilimento navale palermitano.

Il contratto di appalto per l’Isolfin, recentemente, è stato rescisso con effetto immediato da parte della Fincantieri che ha “interrotto il rapporto commerciale con la società a seguito di gravi inadempienze contrattuali”, fanno sapere dal colosso delle costruzioni navali. A fronte di tale situazione, “sono in corso di definizione altre iniziative commerciali con l’obiettivo di assicurare la continuità produttiva e agevolare il mantenimento dei livelli occupazionali assicurando le opportune interlocuzioni a livello istituzionale e sindacale”, dicono da Fincantieri.

L’Isolfin oltre nel cantiere di Palermo, opera anche a Marghera, Ancona e Muggiano, occupando 141 addetti, di cui 47 operai e un impiegato, oltre a una decina di interinali a Palermo.

Da parte della Fiom Fim e Uilm è arrivata la richiesta di un incontro urgente al prefetto di Palermo, Maria Teresa Cucinotta, per garantire la continuità occupazionale agli operai, nel delicato cambio di appalto. La scorsa settimana, i sindacati hanno acceso la vertenza con lo sciopero di 8 ore.

“Continua il presidio permanente davanti i cancelli dello stabilimento – dice Francesco Foti, segretario generale di Fiom Sicilia e Palermo -, fino a quando non saremo convocati dal prefetto”.

La vertenza è sbarcata anche sui tavoli delle sigle sindacali nazionali dei metalmeccanici. L’obiettivo è salvaguardare i livelli occupazionali, mentre la Isolfin ha già fatto richiesta della cassa integrazione straordinaria, nel periodo dal 12 settembre a fine anno. A Palermo l’Isolfin ha assorbito gli ex dipendenti di Spavesana e Picchettini, aziende finite in un’inchiesta di mafia.

“La nostra priorità rimane la garanzia dell’occupazione per tutti i lavoratori, compresi gli interinali – continua Foti -, per questo abbiamo chiesto un confronto con la prefettura e la direzione aziendale di Fincantieri con l’obiettivo di individuare soluzioni alla salvaguardia del lavoro”.


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