Venticinque anni fa| l'omicidio del giudice Saetta - Live Sicilia

Venticinque anni fa| l’omicidio del giudice Saetta

Il presidente della prima sezione della corte d'Assise d'Appello di Palermo fu assassinato con il figlio mentre percorreva la strada statale 640 Agrigento-Caltanissetta.

la commemorazione
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AGRIGENTO – Oggi ricorre il venticinquesimo anniversario dall’assassinio del giudice Antonino Saetta, presidente della prima sezione della corte d’Assise d’Appello di Palermo, e del figlio Stefano, assassinati mentre stavano percorrendo la strada statale 640 Agrigento-Caltanissetta. Le iniziative hanno preso il via con la deposizione di una corona alla stele commemorativa in contrada Giulfo. Poi, al cimitero di Canicattì è stato deposto un omaggio floreale sulla tomba di Saetta. Al teatro Sociale verrà presentato l’annullo filatelico realizzato da Poste Italiane, nell’ambito del convegno “Il giudice penale: i valori del dovere della responsabilità – Il grande insegnamento di Antonino Saetta”. Nel corso del dibattito sono previsti gli interventi del presidente della Corte d’Appello di Palermo Vincenzo Oliveri, di quello della Corte d’Appello di Caltanissetta Salvatore Cardinale, del procuratore capo di Agrigento Renato Di Natale e del presidente del tribunale di Agrigento Luigi D’Angelo.

”Le istituzioni, unite in una giornata di festa e di sport per ricordare i giudici Saetta e Terranova, uccisi dalla mafia e per ribadire che l’azione di contrasto alla criminalita’ organizzata richiede sinergie, collaborazione e impegno sociale”. Cosi Toto Cordaro, vicepresidente della Commissione Antimafia, a margine del memorial giudici Terranova-Saetta’ tenutosi allo stadio Barbera. Una partita di calcio per non dimenticare due eroi siciliani. Le rappresentative dell’Assemblea regionale siciliana, dell’ordine dei giornalisti di Sicilia e della Sezione sportiva antimafia si sono affrontate in un triangolare di calcio allo Stadio “Renzo Barbera” di Palermo nel “Memorial giudici Terranova e Saetta”. ”Politica, magistratura e informazione – ha aggiunto Cordaro – svolgono un ruolo imprescindibile nella lotta al sistema del malaffare e della illegalita’ e il loro comune impegno, nel rispetto dei ruoli e delle prerogative, e’ presupposto ineliminabile per riaffermare i valori della legalita”.


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