Verso la Festa dell'Unità |Gli ospiti, la politica, le polemiche - Live Sicilia

Verso la Festa dell’Unità |Gli ospiti, la politica, le polemiche

A pochi giorni dall'inizio della Festa dell'Unità si scaldano gli animi alle falde dell'Etna.

CATANIA – Dovrebbe essere reso noto oggi il programma della festa nazionale dell’Unità che si celebrerà a Catania dal 28 agosto all’11 settembre. Dovrebbe, sì. Mai come stavolta il condizionale è d’obbligo. E non solo perché la fatidica ora x è ormai alle porte, tant’è la parola ritardo comincia a far capolino con insistenza tra Roma e il Vulcano. Il tragico terremoto avvenuto ieri in Italia Centrale ha di fatto condizionato la compilazione dell’agenda degli interventi. E non poteva essere altrimenti. A quanto risulta, infatti, la presenza del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, prevista per il 28, potrebbe slittare a data da destinarsi. Ma non cancellata.

Inevitabile che la gestione dell’emergenza sismica assumerà la priorità su tutto, persino sui toni da adottare in zona Villa Bellini, che saranno tutt’altro che festosi, almeno all’esordio. Di sicuro c’è che la rassegna verrà inaugurata ufficialmente dal sindaco metropolitano Enzo Bianco, l’unico primo cittadino di area dem a governare una delle principali città dell’Isola. Al suo fianco, il segretario regionale Fausto Raciti, il presidente del partito Matteo Orfini e forse anche il governatore Rosario Crocetta. Sarà ovviamente Matteo Renzi a chiudere il tutto, ma non si escludono affatto dei fuori programma. O blitz, che dir si voglia. Sicuramente, madrina della festa sarà la ministra Maria Elena Boschi. Non fosse altro che, a ridosso dell’indizione della data del referendum costituzionale, il motto della rassegna va già tutto in quella direzione: “L’Italia che dice sì”, appunto.

Un ritardo che non è un ritardo”, rassicurano in casa del Pd catanese. E nonostante il programma definitivo ancora non sia stato pubblicato, il clima in via Umberto è dei più ottimisti. Basti sapere che quasi tutta l’organizzazione della festa è in mano al nazionale e le responsabilità della federazione catanese limitate. Così le polemiche locali, almeno stavolta, resteranno sullo sfondo, e di molto. Neutralizzate dalla scelta di approntare due palchi assolutamente distanti tra loro, l’uno governativo e l’altro regionale. L’attenzione su quest’ultimo resta tuttavia alta. È dalla compilazione dei dibattiti che secondo alcuni verrà tarata l’immagine complessiva del pd siciliano, se più affine al renzismo di marca Davide Faraone o alla vecchia guardia democratica.

La scritta davanti la sede del

Procede invece a vele spiegate l’organizzazione del comitato di “accoglienza” della sinistra radicale. Pochi giorni fa è nata una pagina Facebook dal nome eloquente: “Cacciamo Renzi e tutta la cricca”. L’ex rottamatore fiorentino, cantore del fare e dell’ottimismo, dovrà fronteggiare una manifestazione di protesta e guardarsi dal fronte del no al referendum. Si tratta di una pattuglia nutrita ed eterogenea nella quale confluiscono gli scontenti di diverse riforme renziane, in primis gli insegnati. Un nodo da sciogliere riguarda soprattutto la presenza dell’Anpi dopo le polemiche al vetriolo dei giorni scorsi. Del resto, incardinare la festa del partito sul Sì al referendum lascia ben pochi spazi di manovra. In città il clima si riscalda di ora in ora, come testimonia la scritta che campeggia sulle pareti del palazzo che ospita la sede dei giovani democratici etnei: “Disoccupazione e sfruttamento, per noi non è una festa”. Insomma, la miccia della contestazione è stata accesa. E siamo appena all’inizio, tenuto conto della ghiotta occasione che la Festa Nazionale de L’Unità offre al fronte che fa opposizione (soprattutto fuori dal Palazzo) al sindaco Bianco. Perché la kermesse è allo stesso tempo una vetrina e un banco di prova per il primo cittadino che, per l’occasione, ha tirato a lucido la Villa Bellini. Nel bene o nel male, insomma, i riflettori sono pronti ad accendersi sulla città etnea.


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