CATANIA – “Ci siamo fatti carico delle preoccupazioni di sindacati, lavoratori e utenti, convocando un tavolo con Ferrovia Circumetnea per capire quali sono le variazioni sulle tratte extraurbane e quali sono punti di forza e di debolezza del nuovo piano tariffario. Ci rivedremo lunedì prossimo al Palazzo della Regione di Catania: il Governo Musumeci ha chiesto all’Azienda e alle rappresentanze sindacali di formulare delle proposte, improntate al buon senso, che consentano di far ripartire il confronto costruttivo fra le parti contemperando le esigenze in campo. Abbiamo aperto anche il confronto con la struttura commissariale, per capire quali margini operativi abbiamo. Vero è che l’emergenza covid-19 ha inciso sulla domanda e sui ricavi, ma occorre porre le basi per una ripartenza di Fce che non penalizzi il territorio né la qualità dei servizi erogati, nonché l’efficiente allocazione delle risorse umane e strumentali dell’Azienda”.
Sulla questione interviene anche il presidente del Parco dell’Etna, Carlo Caputo.
“Dal 14 settembre prossimo verranno ridotte le corse dei treni FCE sulla tratta Randazzo-Riposto. Questo significa meno servizi di mobilità per i centri urbani etnei su una rete ferroviaria che ,nei fatti , perimetra il vulcano collegandolo con la città di Catania. Questa riduzione ritengo sia in netta contrapposizione con la stessa mission dell’azienda che mira a collegare i centri etnei nel rispetto dell’ambiente.
Risulta infatti evidente come una riduzione delle corse dei treni sia condizione determinante di un aumento di trasporto su gomma e quindi maggiore inquinamento su un’area etnea che dovrebbe caratterizzarsi per ben altri standard ambientali. Inoltre questa riduzione delle corse è chiara antitesi di quegli itinerari che l’azienda aveva promosso per la mobilità sostenibile sul vulcano, mi riferisco agli itinerari turistici denominati: “treno delle terre dell’etna ed alcantara”, treno dei vini”, “treno su due ruote”, “treno dei castelli”.Confido che l’azienda governativa riveda i propri programmi che inciderebbero in maniera negativa sulla fruibilità del territorio etneo, sono disponibile come presidente del Parco dell’Etna ad avviare partership con l’azienda per promuovere maggiormente le tratte ai fini turistici; l’azienda governativa (e quindi il governo centrale) deve fare lo sforzo di mantenere le tratte”.