Via Bagolino, gli esperti:| "Cemento al posto del legno" - Live Sicilia

Via Bagolino, gli esperti:| “Cemento al posto del legno”

"Quello che viene a galla - dice l'ingegnere Filippo Russo - è che le strutture originarie erano praticamente state sostituite col cemento armato". Riconsegnati ai legittimi proprietari gli oggetti di valore e i documenti personali che si erano persi. Ritrovata anche una cassaforte.

Le analisi tra le macerie
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PALERMO – Ci sono i primi reperti da analizzare in via Bagolino, la strada in cui a dicembre è avvenuto il tragico crollo costato la vita a quattro persone: le operazioni di smassamento avviate dal Comune avrebbero già fatto venire a galla uno dei fattori contro il quale, sin dall’inizio, era stato puntato il dito. “Molte travi che erano originariamente in legno – spiega il consulente esterno del sindaco in materia di Protezione civile, Filippo Russo – erano state sostituite con massicce strutture in cemento armato. Ovviamente aspettiamo la conferma dalle analisi che saranno effettuate dai consulenti nominati dalla Procura, ma quello che in questi giorni sta emergendo è un grosso appesantimento dell’intera palazzina, dovuto proprio alle costruzioni in cemento.

Via Bagolino si è quindi tarsformata in cantiere: una recinzione verde eprmette agli escavatoridi alvorare nell’area del crollo, mentre in tre enormi cassoni dell’Amia vengono depositati sfabbricidi, legno e rifiuti speciali. “Questo amteriale sarà smistato dall’Amia stessa, mentre le macerie finiranno nella discarica di Ciminna che ha stipulato una convenzione con il Comune: a questa fase penserà il Coime. I reperti, come ferri, calcestruzzo, cementi ed intonaci, che permetteranno di far luce sulla vicenda che ha scosso l’intera città, saranno invece trasportati in via del Macello, nella zona di Romagnolo, dove sarà allestita un’area apposita per lo svolgimento delle analisi da parte degli esperti.

Nel frattempo, tra macerie e detriti emergono pezzi di vita di chi viveva in quelle palazzine della morte: mobili, documenti personali, ma anche una cassaforte. “Si tratta di beni che vengono immediatamente restituti ai legittimi proprietari – spiega Russo – prima di iniziare con le operazione è stato stilato un elenco di tutti i beni di valore e i documenti che mancavano all’appello”. La selezione tra macerie e reperti si concluderà a fine marzo.


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