CATANIA – Il supermercato di via Palazzotto si potrà fare. L’autorizzazione da parte del Comune di Catania è arrivata il 30 agosto scorso, con il provvedimento dirigenziale firmato da Patrizia Arcerito (responsabile e.q.) e da Pietro Belfiore, capo della direzione Sviluppo Attività Produttive – Ufficio tutela del Consumatore.
“Una media struttura”
Lidl Italia srl incassa dunque il permesso a realizzare la controversa struttura commerciale non distante dal Tondo Gioeni. Nello specifico, il Comune dà il via a “costruire una media struttura di vendita alimentare e non alimentare – si legge – con superficie complessiva di 1350 metri quadrati di cui 850 alimentare e 500 alimentare”.
Nel farlo, Pietro Belfiore “dichiara sotto la propria responsabilità l’inesistenza di situazioni anche potenziali di conflitto d’interesse”. Questo è l’ultimo passaggio di una vicenda complessa e che potrebbe riservare ancora delle sorprese.
Un primo parere positivo dalle attività produttive era arrivato il 29 novembre scorso, ma ora risulta implementato in più parti. Da allora non sono mancate le polemiche, legate – tra le altre cose – a una curiosa tanto complicata vicenda circa la lettura del piano regolato generale e la destinazione delle zone individuate nelle mappe. O “L” (che farebbere rientrare anche i mercati) o “S” (scuola).
L’esposto
Il 27 marzo scorso, Sunia Sicilia, Comitato popolare Antico Corso e CittàInsieme, insieme ad Argo e all’Associazione Borgo marinaro di Ognina, hanno presentato un esposto in procura per vigilare sulla correttezza dell’intera operazione.
Il 9 maggio del 2024, il capogruppo del Partito democratico in consiglio comunale a Catania, Maurizio Caserta, ha presentato una interrogazione circa la necessità di destinare l’area di via Palazzotto a servizi pubblici.
Ecco la risposta a firma dell’Assessore all’Urbanistica, nonché vicesindaco, Paolo La Greca: “In zona “L” è possibile realizzare attrezzature di interesse generale di iniziativa pubblica e privata, perso atto che i supermercati – a differenza delle medie strutture di vendita, degli ipermercati, degli esercizi commerciali e di vicinato – rappresentano servizi generali di prima necessità, si ritiene che non ricorrano rilievi di incompatibilità”.
L’intervento di Confcommercio
Nel mese di luglio, Confcommercio Catania ha inviato una nota al presidente del consiglio comunale, Sebastiano Anastasi, che va contro l’interpretazione del vicesindaco: “Non può sfuggire – si legge – la contraddizione ed inesattezza insita nella formula utilizzata: nella zona L si dà atto che non sono ammesse le medie e grandi strutture di vendita, ma neanche gli esercizi di vicinato, mentre, per l’urbanistica, sarebbero ammessi i supermercati”.
Nei primi giorni di agosto, la vicenda è stata affrontata dalla conferenza dei capigruppo del consiglio comunale. Una riunione a porte chiuse. La questione dovrà essere approfondita dalle commissioni Commercio e Urbanistica, a cui è stato affidato il compito di discutere sui rilievi di Confcommercio.