Viadotto, c'è ancora da attendere| Slitta il consiglio dei ministri - Live Sicilia

Viadotto, c’è ancora da attendere| Slitta il consiglio dei ministri

Il Consiglio dei ministri, che oggi avrebbe dovuto esprimersi sullo stato di emergenza per il cedimento del viadotto Himera, è slittato a lunedì prossimo

Palermo-Catania
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PALERMO – Decisione ancora rinviata. Il Consiglio dei ministri, che oggi avrebbe dovuto esprimersi sullo stato di emergenza per il cedimento del viadotto Himera, è slittato a lunedì prossimo. Una questione spinosa che già venerdì scorso era sul tavolo del governo. Che dopo una settimana, però, ha optato per l’ennesimo rinvio.

In Sicilia, intanto, si continua ad attendere quello che potrebbe rappresentare un passo fondamentale per tamponare un’emergenza che ha spaccato a metà l’Isola. Sotto due punti di vista, soprattutto. Da un lato, la dichiarazione dello stato di emergenza consentirebbe di abbreviare di oltre un mese l’iter burocratico necessario per arrivare all’apertura del cantiere, termine dal quale scatteranno i tre mesi indicati dall’Anas per la costruzione della bretella provvisoria. Dall’altro, si andrebbero a rinfoltire i fondi per la realizzazione dell’opera: 34 milioni di euro, infatti, andranno ad aggiungersi ai 30 che investirà l’Anas.

Fondi che verrebbero dalle casse della Protezione civile nazionale e servirebbero per operare anche sulla rete viaria secondaria. In particolare, la Regione utilizzerebbe 13 milioni per le arterie fra Tremonzelli, Scillato e Buonfornello. Sette per le strade comunali e provinciali delle Madonie e 13 milioni per i comuni del Corleonese, per intervenire sui danni causati dalle piogge dello scorso febbraio. Sette milioni sarebbero destinati al miglioramento della viabilità nel territorio di Caltavuturo, per il ripristino delle SS120, SP24, SP8, SP64 e SP53. Tre milioni a Polizzi Generosa e, infine, due milioni di euro a Collesano. Cifre che attualmente, però, sono soltanto virtuali, legate alla decisione del Consiglio dei ministri che dovrebbe arrivare, come detto, lunedì prossimo. E il condizionale, più che un atto di prudenza, è d’obbligo.

 

 


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