Viaggio tra i tesori | del Museo del Mare - Live Sicilia

Viaggio tra i tesori | del Museo del Mare

Riapre l'Arsenale Borbonico
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Segna un estremo del porto di Palermo, a pochi passi dal centro, è ignoto ai più, ma le sue mura sono cariche di storia e racchiudono tesori che ora saranno restituiti alla città.
E’ l’Arsenale Borbonico, riaperto al pubblico dopo due anni e mezzo di restauri, ubicato in fondo alla via Cristoforo Colombo, passaggio obbligato per chi arrivava o partiva da Palermo. Voluto da Filippo IV di Spagna e costruito dall’architetto Mariano Smiriglio tra il 1621 ed il 1630, al suo interno vennero costruite navi da guerra e mercantili. Al re di Spagna è dedicata un’iscrizione ancora visibile sullo stemma borbonico all’esterno dell’edificio: “Philippi IV Hispan., utriusque Siciliae regis III, auspiciis augustis,navale armamentarium inchoatum, perfectum MDCXXX”.
Negli anni l’Arsenale ha subito diverse modifiche, diventando ufficio postale, caserma per la Regia Guardia di finanza, deposito merci.
Durante l’inaugurazione dell’edificio è stata avviata la mostra “L’Arsenale si racconta”, con le sale del Museo del mare aperte al pubblico. All’interno sono ancora custoditi cannoni da fortezza di origine borbonica e modelli di imbarcazioni, come gli “sciabecchi”, ma anche un motore Diesel Fiat costruito nel 1909 e recuperato dal sommergibile “Medusa” affondato a Grado nel 1915.
Una rievocazione storica è stata allestita dal Reggimento Real Marina, che ha sfilato davanti l’edificio in costumi d’epoca che risalgono al periodo 1734 -1861.
“La riapertura di questo monumento rappresenta la riconquista di uno spazio ignoto ai palermitani e che è invece è un luogo identitario dell’operosità e della laboriosità  di una città che ha raggiunto un’alta maestria nella costruzione delle imbarcazioni civili e militari”, ha detto Adele Mormino, Soprintendente ai beni culturali di Palermo, che ha commentato così la fine dei lavori: “E’ un momento qualificante del nuovo piano regolatore per il risanamento di tutta la zona Porto. Al restauro si è arrivati grazie al rapporto costruttivo tra pubblico e privato che insieme hanno ottenuto i finanziamenti”. E sul futuro il Soprintendente aggiunge: “Sin da domattina sarà luogo di grandi iniziative legate alla civiltà del mare e del Mediterraneo”.


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