"Vigilanza notturna alla Zisa| La 'furbata' della Volpes" - Live Sicilia

“Vigilanza notturna alla Zisa| La ‘furbata’ della Volpes”

"Al fine di garantire la vigilanza notturna nei festivi dei siti culturali la Volpes si è fatta verbalmente inserire nel servizio notturno domenicale di vigilanza del Castello della Zisa ma non si è presentata in servizio". Abbiamo tentato di rintracciare la soprintendente Marilena Volpes per una replica ma è stato impossibile rintracciarla fino a tarda sera.

la nota dei cobas-codir
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PALERMO – Duro atto di accusa dei Cobas al soprintendente di Palermo Marilena Volpes. “Al fine di garantire la vigilanza notturna nei festivi dei siti culturali – si legge in una nota firmata da Michele D’Amico e Simone Romano, rispettivamente responsabile regionale delle politiche beni culturali Cobas/Codir e Coordinatore regionale del Cu.Pa.S (Custodi del Patrimonio Siciliano) – la Volpes si è fatta verbalmente inserire nel servizio notturno domenicale di vigilanza del Castello della Zisa (per “rispettare” il minimo di addetti previsto), ma non si è presentata in servizio lasciando i due lavoratori a guardia di un sito che ha concreti problemi in termini di sistemi di sicurezza”.

“Con questa furbata – dichiarano Michele D’Amico e Simone Romano – il soprintendente di Palermo ha, di fatto, gonfiato il servizio notturno festivo, trasgredendo quanto stabilito dalla norma contrattuale decentrata che prevede che i lavoratori in servizio – per garantire gli standard di sicurezza e di vigilanza – devono essere presenti almeno in tre unità”. “Episodi di questo tipo – affermano D’Amico e Romano – possono persino pregiudicare l’incolumità dei lavoratori in servizio. E’ necessario – concludono i due sindacalisti – che si avvi un tavolo per concordare modalità e remunerazione del superamento dei limiti contrattuali, per garantire almeno gli standard minimi di vigilanza dei siti culturali come da accordi sottoscritti e che costituiscono strumenti a supporto della programmazione regionale del Dipartimento Beni Culturali”.

Le Organizzazioni Sindacali e l’Amministrazione del Dipartimento Beni Culturali hanno sottoscritto un protocollo d’intesa l’1 agosto 2013 (rivisitato il 12 settembre 2013) dove all’articolo 3 “si è concordato in 3 il numero per turno di unità di personale addetto alla vigilanza”, “che i Dirigenti responsabili verificano sotto la proprio responsabilità che anche nelle giornate festive e/o nei servizi notturni non sia impegnato un numero di unità maggiore rispetto al numero previsto per i servizi di vigilanza”, “in contrattazione decentrata aziendale il Dirigente responsabile può – esclusivamente nell’ambito delle risorse assegnate e sulla base di tutte le professionalità – integrare le unità di vigilanza, come sopra individuate, con altre unità che svolgono vigilanza nell’ambito degli orari di fruizione del bene culturale, sulla base di criteri oggettivi riguardanti la logistica, i contenuti, gli spazi aperti e/o chiusi da vigilare”. Il protocollo d’intesa stipulato tra le parti non solo è stato recepito per intero all’interno del Contratto Collettivo Decentrato Integrativo (sottoscritto anch’esso tra le parti, l’11 aprile 2014), ma, come menzionato all’articolo 1, ne “costituisce strumento a supporto della programmazione regionale del Dipartimento dei Beni Culturali”.

Abbiamo tentato di rintracciare la soprintendente Marilena Volpes per una replica ma è stato impossibile rintracciarla fino a tarda sera.

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