Vigili del Fuoco, Lucia: |"Debiti per pagare la benzina" - Live Sicilia

Vigili del Fuoco, Lucia: |”Debiti per pagare la benzina”

Tra emergenza incendi e risorse esigue per gli uomini del 115 si annuncia un'estate difficile e rovente. Ma Il comandante provinciale di Catania, Maurizio Lucia (nella foto) assicura: "Garantiremo sicurezza come sempre".

 

DEFICIT DI RISORSE
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CATANIA. La spending review non risparmia i Vigili del Fuoco. I pompieri, che lavarono alacremente ventiquattro ore su ventiquattro per garantire la sicurezza dei cittadini, devono fare fronte a ulteriori difficoltà: unità, mezzi e fondi insufficienti. Maurizio Lucia, comandante dei Vigili del Fuoco di Catania, racconta a LiveSiciliaCatania, il duro lavoro di raccordo che la sede centrale svolge, soprattutto in prossimità della stagione estiva. Aumenta la temperatura e con essa gli incendi, diminuiscono, invece, i fondi. In tempi di tagli alla spesa pubblica anche il carburante per i mezzi pesanti diventa un problema.

La stagione torrida è alle porte. In che modo le alte temperature incidono sul vostro lavoro?

Mezzi dei Vigili del Fuoco

La modificazione del clima alla quale abbiamo assistito negli ultimi giorni, per certi versi, ha fatto già esplodere le richieste di intervento. Basti pensare che mediamente, tenendo conto dei dati annuali, noi facciamo circa quaranta, quarantadue interventi al giorno. In questi ultimi giorni la media si è alzata: sessantotto, settanta interventi giornalieri in tutta la provincia. Questo tipo di indicatore evidenzia che le alte temperature influenzano la nostra attività operativa. Nella stagione estiva si incrementa il numero di incendi che riguarda le zone boschive e non solo. Interventi svolti in condizioni climatiche particolarmente severe per quanto riguarda l’organismo perché noi vigili del fuoco interveniamo protetti con i nostri equipaggiamenti, che non consentono una corretta evapotraspirazione. Si tratta dunque di interventi che stressano molto da un punto di vista fisico perché esaltano la condizione di caldo, a cui l’organismo è esposto. Ci aspettiamo che questi dati vadano a crescere ulteriormente, come storicamente registrato, nel corso della stagione estiva.

Come siete organizzati?

Siamo organizzati sul territorio attraverso la sede centrale, di via Beccaria, dove è altresì allocata la sala operativa, che coordina le unità su tutto il territorio della provincia. Poi abbiamo tutta una serie di distaccamenti sia permanenti che volontari. I primi sono situati ad Adrano, Paternò, Caltagirone, Acireale, Randazzo, Riposto e il distaccamento sud di Catania. Poi abbiamo dei distaccamenti volontari che operano sul territorio della provincia: Maletto, Linguaglossa e Vizzini. I distaccamenti permanenti sono ventiquattro ore su ventiquattro, quelli volontari vengono mobilitati all’atto del bisogno. Poi manteniamo sempre operativi i presidi specialistici, alludo al servizio che garantiamo in ambito aeroportuale e portuale. Quest’ultimo in estate potrebbe registrare un incremento di domanda, nella misura in cui aumenta il traffico dei natanti nelle acque di prossimità al porto. Poi c’è il servizio dei sommozzatori. Noi copriamo tutta la Sicilia orientale e in alcuni casi zone della Calabria, ci alterniamo con il comando di Palermo, in alcuni casi ci occupiamo anche del resto dell’isola.

Quante unità avete a disposizione per gestire un così ampio numero di servizi?

Per quanto riguarda i servizi tradizionali, non specialistici, siamo oltre cinquecento unità permanenti. Se mi chiede se queste unità sono sufficienti, le devo dire che abbiamo una carenza rispetto alla pianta organica che, se guardata facendo attenzione ai numeri, potrebbe apparire marginale: l’otto per cento. In realtà bisogna tener conto che le piante organiche sono piuttosto vecchie e non tengono conto del carico di lavoro attuale. Una seconda considerazione, invece, va fatta rispetto alle figure di alto profilo, come capo squadra e capo reparto, abbiamo una carenza di oltre il 40%, una criticità che sopperiamo attraverso una serie di misure organizzative ma che rappresenta un problema evidente. Se poi analizziamo i funzionari tecnici, la carenza di oltre il 50%.

Una carenza di organico, dunque. E i mezzi a vostra disposizione sono sufficienti?

Uno dei mezzi dei VVF

Abbiamo una dotazione di mezzi sufficiente per gestire l’ordinarietà. Però, è evidente che sarebbe preferibile averne di più e di più nuovi. Del resto, quando gli automezzi cominciano ad essere un po’ datati: è evidente che la loro affidabilità viene a scemare. Il tasso di guasti, che si registrano cresce, e quindi scatta un’attività di analisi e riparazione dei guasti. Un impegno di risorse notevole, noi non siamo esterni a quelli che sono gli acquisti da parte della pubblica amministrazione. Le procedure burocratiche sono complesse sebbene servano a risolvere procedute operative la cui urgenza è immediata.

Qualche tempo fa, i sindacati di polizia scioperarono lamentando non solo una riduzione dei mezzi a loro disposizione ma addirittura del carburante delle loro automobili? Questo è un problema che tocca anche voi?

E’ vero che abbiamo delle risorse finanziarie insufficienti per andare incontro a quelli che sono i fabbisogni. Se qualcuno mi chiedesse se ho le risorse per acquistare il carburante in previsione del mese di Agosto. Io risponderei di no. Mi sto attrezzando, come è previsto proceduralmente, per affrontare questa enorme criticità. Gli uffici ministeriali mi autorizzeranno, pur in assenza di fondi economici, a contrarre un debito per questo tipo di attività. Sono un po’ di anni che operiamo così. Sono debiti che si contraggono con il contagocce, in modo ponderato, che verranno saldati durante il corso dell’anno dall’amministrazione. Però, a fronte della carenza delle risorse, consci delle difficoltà economiche del nostro Paese, facciamo tutto quello che serve per garantire il soccorso. Noi consumiamo quantitativi elevati di carburante, i nostri sono mezzi pesanti che consumano molto più di una vettura. Anche quando il nostro mezzo è fermo e rilascia acqua, ha comunque i motori accesi: il consumo di carburante è significativo. Le speso di riparazione non sono da meno. Siamo in possesso di mezzi innovativi, che hanno una componente elettronica d’avanguardia. Abbiamo assistito, negli anni, a questa forma di assurdo dal punto di vista della contabilità, da un lato l’esigenza di risparmio, dall’altro l’aumento delle spese di riparazione sui mezzi : più costose rispetto al passato. Un conflitto logico tra una comprensibile esigenza di risparmio e un’altra ineluttabile necessità: assicurare l’ operatività sul territorio.

Come vi organizzate durante l’estate per affrontare le emergenze?

Noi durante tutto l’arco dell’anno operiamo ventiquattro ore su ventiquattro. In estate, però, si stipulano, quando possibile, alcune convenzioni con gli enti territoriali per implementare il servizio di contrasto agli incendi boschivi. Le regioni, per legge, possono stipulare convenzioni con vigli del fuoco, forestali o associazioni di volontari. Quest’anno, in virtù di quella che è la spending review, un po’ in tutte le regioni italiane stanno incontrando difficoltà a stipulare queste convenzioni, non fa eccezione la Sicilia. Fino all’anno scorso la Sicilia ha goduto di questo servizio aggiuntivo, derivante dalla convenzione con la Regione che mette a disposizione dei fondi che permettono di richiamare personale di turno libero in straordinario. L’amministrazione mette a disposizione altri fondi, mezzi e servizi logistici vari per consentire questo potenziamento rispetto al dispositivo ordinario. Attualmente, non è stata stipulata nessuna convenzione con la Regione perché non sono state rinvenute le somme necessarie. La Regione sta cercando di comprendere se, nelle prossime settimane, tra le maglie del bilancio, si troveranno i soldi da destinare a questo tipo di servizio. Una notizia positiva, invece, arriva dalla Provincia regionale di Catania. Già negli ultimi anni abbiamo siglato una convenzione specifica con la Provincia per proteggere l’Oasi del Simeto, in più quest’anno dovremmo ottenere una squadra in più. Non sappiamo se questo si potrà fare, anche la situazione finanziaria della Provincia non è rosea, però sono state già messe in moto delle verifiche per trovare le somme necessarie.

Il caldo la fa già da padrone. Può dare qualche consiglio ai lettori sia in termini di prevenzione che di supporto rispetto al vostro lavoro?

Sala operativa VVF

Gli incendi non nascono mai per eventi casuali. Gli incendi non nascono per autocombustione, almeno non da un punto di vista pratico. Serve sempre una sorgente di innesco che con il caldo è favorita. Una sorgente di innesco, anche modesta, che trova in estate il combustibile vegetale piuttosto secco riesce ad appiccare l’incendio. In altri periodi dell’anno, una cicca di sigaretta abbandonata dove c’è una vegetazione umida non crea alcun tipo di problema. Gli incendi sono originati da una disattenzione da parte dell’uomo se non, in alcuni casi, il dolo. Dire che sono eventi naturali è tecnicamente sbagliato. Bisogna quindi avere rispetto della natura, fruire dei luoghi all’aperto per fare delle grigliate va bene ma è necessario farlo sempre in aree attrezzate e avere cura che i residui di una combustione siano accuratamente spenti per evitare che poi, alimentati dal vento, possano indurre una combustione in tempi differiti. Anche una macchina parcheggiata in prossimità del bordo strada, se è molto calda a contatto con la vegetazione potrebbe innescare una combustione. Anche la pulizia che si fa spesso nei fondi rurali per bruciare le stoppie, se non è controllata con attenzione può determinare il favorire di incendi. Per quanto riguarda le segnalazioni diciamo subito che: Eventuali avvistamenti di fumo non sono da sottovalutare. E’ sempre opportuno che il cittadino li segnali ai vigili del fuoco, al 115 o al 1515 (numero del corpo forestale dello Stato) o al 112 o 113. Infatti, è sempre opportuno che si operi una verifica, meglio prevenire che curare. Altri consigli di ordine pratico che attengono alla stagione estiva, e non solo, riguardano le richieste e le chiamate non urgenti, come liti condominiali. Queste chiamate ci distolgono dalle urgenze e in alcuni casi si tratta di procurato allarme, un reato. Un altro caso riguarda le chiamate per infestazioni di insetti, una domanda che non sempre possiamo accogliere. Lo facciamo solo in casi particolari, penso a un ospedale infestato da insetti, ma anche in quel caso non abbiamo la preparazione adeguata, servono competenze specialistiche. Un caso su tutti riguardano le specie protette di insetti. Altre raccomandazioni riguardano le accortezze da tenere presenti quando si parte e si lascia la propria abitazione. Verificare che gli elettrodomestici siano spenti, che le utenze del gas siano disalimentate e che si chiudano i rubinetti generali (per quanto riguarda le utenze idriche). Del resto, quando la popolazione diminuisce, il rischio di rottura delle tubature aumenta per l’aumento della pressione idrica.

 

 


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