Vigili del fuoco sotto organico | Il Conapo: "Aumentati infortuni" - Live Sicilia

Vigili del fuoco sotto organico | Il Conapo: “Aumentati infortuni”

L'affondo del segretario provinciale Azzolina: "Non vediamo adeguate misure di prevenzione e neppure i dovuti riconoscimenti di categoria usurante. In tutta la nostra vita professionale -aggiunge - non veniamo nemmeno sottoposti ad un elettrocardiogramma sotto sforzo".

CATANIA – Sotto organico, mal retribuiti, in età avanzata (l’età media è quasi 50 anni), demotivati e senza tutele dal punto di vista della salute. E’ sempre più grave la situazione del corpo dei vigili del Fuoco. A Catania come nel resto di Italia. L’allarme, stavolta, è del Conapo e in particolare del segretario provinciale Gaetano Azzolina che denuncia ujna situazione diventata insostenibile, legata principalmente alla carenza di organco – causata anche dal blocco del turn over – all’inadeguatezza dei mezzi e, soprattutto, alle mancanze nei confronti dei pompieri, a livello retributivo ma anche sotto il profilo della sicurezza.Aspetto, quest’ultimo, che crea demotivazione, oltre a mettere in periciolo gli stessi pompieri.

“Le prime limitazioni al turn over che hanno determinato la pesante carenza di organico – spiega Azzolina – risalgono a circa otto anni fa quando il governo decise che ogni 10 vigili del fuoco che andavano in pensione se ne potevano assumere solo 2. Più recentemente si è passati a 5 ogni 10 ma non è bastato. Oggi mancano 3.854 vigili del fuoco operativi su un totale di 32.734, circa il 12%. In questo momento poi – aggiunge – si è aggiunto anche il grave problema dell’ aumento dell’età media del personale operativo, causata dalle mancate assunzioni, dall’immissione in ruolo di personale già in età avanzata e dall’ elevazione dei requisiti di accesso alla pensione. Secondo il nostro ufficio studi, si è innalzata quasi alla soglia dei 50 anni, una situazione mai vista nella storia del Corpo Nazionale”.

Un quadro allarmante che non risparmia Catania e la sua provincia, dove i Vigili del fuoco sono costretti a sforzi enormi, data l’esiguità del personale, potendo contare su mezzi inadeguati al carico di lavoro richiesto. Nella città etnea, inoltre, il problema riguarda anche le sedi, alcune chiuse per mancanza di personale e altre, come il distaccamento Sud, di cui era stata annunciata la prossima chiusura proprio perché assolutamente inadatta.

Il Conapo denuncia infatti la situazione delle sedi di servizio nella provincia etnea, “sedi – afferma Azzolina – che, a causa della spending rewiev, non possono essere manutenzionate: una su tutte la sede del distaccamento Sud (zona industriale di Catania) nella quale, oltre allo stato di vetustà, in cui versa (da troppi anni non viene effettuata nessun tipo di manutenzione), l’approvvigionamento idrico avviene per mezzo di una autobotte direttamente collegata all’impianto della sede. Mentre la sede del distaccamento Nord, già acquisita dal comando dei Vigili del Fuoco di Catania da circa un anno, non può essere resa operativa a causa della carenza di personale”.

Per non parlare dei mezzi, vecchi e in numero limitato. “Oltre la grave carenza delle risorse umane – prosegue Azzolina – va aggiunta una carenza di mezzi senza precedenti nella provincia etnea. I mezzi del comando di Catania, distribuiti nell’intera provincia, sono pochissimi, vecchi ed inadeguati agli standard di soccorso e sicurezza ai quali dovrebbero ottemperare. Il nostro è un mestiere che fonda la miglior riuscita dell’intervento su mezzi performanti e studiati appositamente per garantire la sicurezza e l’incolumità del soccorso e del soccorritore – sottolinea – e la professionalità offerta dal Corpo Nazionale viene vanificata da una scellerata politica di risparmio economico che ridicolizza la capacità operativa dei vigili del fuoco esponendo il personale ad incauti e criminosi rischi”.

Rischi che i pompieri correrebbero, per il Conapo, anche per via dell’aumento dell’età media anagrafica, circa 50 anni, legata proprio al blocco delle assunzioni. “Nel nostro lavoro – ricorda il segretario provinciale del Conapo – gli ”operativi” possono passare da una attività di routine ad una super intensa nel giro di pochi minuti. E a 50 anni il fisico non risponde come a 30, è inevitabile. Negli ultimi tempi tra i colleghi ci sono stati anche numerosi malori ed infarti sul lavoro, ma non vediamo adeguate misure di prevenzione da parte del Ministero dell’Interno e neppure i dovuti riconoscimenti di categoria usurante. In tutta la nostra vita professionale non veniamo nemmeno sottoposti ad un elettrocardiogramma sotto sforzo – denuncia ancora Azzolina – quindi la nostra amministrazione non sa se il proprio personale ha un cuore adeguato ad affrontare gli sforzi richiesti, e questo è gravissimo sotto il profilo della prevenzione e della sicurezza sul lavoro. E quando ci infortuniamo in servizio dobbiamo anticipare di tasca nostra i soldi per curarci, per poi vederceli rimborsare dopo anni”.

Il Conapo denuncia poi anche un problema legato alle retribuzioni e al trattamento pensionistico. “Siamo retribuiti molto meno dei colleghi di altri Corpi, un divario – spiegano i sindacalisti del Conapo – che va dai 300 euro mensili, nelle qualifiche più basse, sino ad arrivare a circa 700 euro di differenza nei gradi più elevati. Non abbiamo i trattamenti pensionistici legati all’attività operativa che hanno gli altri Corpi dello Stato. Il personale vive questa cosa come una ‘ingiustizia delle istituzioni’ visto che il ministro Alfano continua a trattare diversamente i suoi 2 corpi preposti alla sicurezza dei cittadini, la Polizia e i Vigili del Fuoco”.

Il sindacato Conapo lancia quindi un appello ai politici della provincia etnea per ridare piena efficienza al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, chiedendo azioni concrete in vista della prossima legge di stabilità.

 


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