CATANIA – Cattivo odore, condizioni igienico sanitarie precarie, e un profondo stato di abbandono. Villa Curia, splendida struttura comunale situata all’interno del quartiere San Leone, abbandonata per anni e oggi trasformata in un ricovero per animali, è stata al centro del sopralluogo organizazato stamani dalla commissione consiliare permanente Patrimonio, che ha voluto verificarne le condizioni. Definite dal presidente della commissione, Salvo Tomarchio “disastrose”.
La presenza del gattile, infatti, avrebbe trasformato i luoghi in ambienti malsani e poco fruibili, nonostante la richiesta da parte della cittadinanza fosse da tempo il recupero e la valorizzazione della struttura, ma soprattutto l’utilizzo per scopi sociali. “L’unica cosa fatta di buono è stata la bonifica dall’amianto – spiega Tomarchio – e un posto del genere non piò e non deve rimanere in questo stato. Non ci sono le condizioni igienico sanitarie per tenere i gatti chiusi nelle stanze. Anche noi siamo amanti degli animali – prosegue – ma non riteniamo che queste possano essere le condizioni per tenerli”.
Ma è più che altro il fatto che uno dei pochissimi polmoni verdi della città – l’unico del quartiere – possa essere “sacrificato” per accogliere i gatti a soprendere la commissione. “Si può discutere a lungo su cosa farme di un posto bello e in quartiere privo di luoghi di socializzazione di parchi – prosegue Tomarchio – ma l’importante è farlo fruire dalla gente. Niente contro gli animali, ma per loro va trovata una soluzione diversa”.
Una vicenda di cui la commissionen ha intenzione di interessarsi. “Credo che una villa come questa, che ha una storia e ha anche un parco grandissimo non possa essere lasciata all’incuria o data ad associazioni che, per quanto svolgano un buon servizio – alcune – non penso debbano gestire una struttura del genere – aggiunge Lanfranco Zappalà. Questa villa, di proprietà comunale, deve essere finalizzata ad altro, di più importante. E come se si desse la Villa Bellini per ricoverare i gatti. Villa Curia potrebbe diventare una casa per gli anziani, che in città manca. Per gli animali si possono trovare altri ricoveri”.
Il consigliere Catalano vuole capire, però, anche come sia stata data in gestione la Villa e per quanto tempo. “Come commissione stiamo cercando di capire come valorizzare il patrimonio ma questo non significa concedere la villa per accudire i gatti – sottolinea. E noi innazitutto vogliamo capire se c’è un affidamento diretto di questo servizio, dato che non abbiamo avuto la documentazione relativa. Chi l’ha affidata? Per quanto tempo? Con che scopo? Noi vorremmo che le strutture di Catania come Villa Curia siano restituite alla città. Capiamo che non possano essere recupertate con soldi dell’ente, ma attraverso investumenti privati e project financing”.
Una delle proposte della commissione è che venga recuperata, anche come parco cittadino con annesso centro culturale. C’è chi propone anche di farmne una casa “per gli utlimi”. “Qualcosa di utile e serio per la città e i suoi cittadini – conclude Catalano. Niente di male contro i gatti, ma davvero un edificio così abntioco e importante deve essere consegnato agli animali? E’ vero che la struttura l’abbiamo ereduitata in stato pietoso. ma noi non possiamo perpetuare le responsabilità del passato”.