PALERMO – Dallo scorso gennaio Villa Niscemi, sede di rappresentanza della vecchia amministrazione Orlando e scelta anche dal neo sindaco Lagalla, è chiusa a causa della legionella che si è annidata in un pozzo utilizzato per l’approvvigionamento idrico e che hanno contagiato un impiegato, imponendo la chiusura, con conseguente smistamento dei dipendenti in altre sedi.
Nel mese di gennaio è stata effettuata, da una ditta specializzata, la santificazione e disinfezione delle reti idriche, ma la legionella non è facile da annientare. Anche per questo motivo fino ad oggi la Villa rinascimentale fino ad oggi è rimasta chiusa.
L’amministrazione Lagalla, per permettere una quanto più veloce riapertura della Villa, ha messo mano al fondo di riserva prelevando circa un mese fa quasi 35 mila euro. La somma è servita per sbloccare la vicenda e in primavera, dopo alcuni lavori, i rilievi dell’Asp hanno di nuovo rilevato la presenza del batterio. Ora sarà necessario procedere all’affidamento dei lavori: alcuni di questi potranno esseri effettuati in house dal Comune, con le proprie maestranze, altri invece no. Tra le opere, proprio per rispettare le prescrizioni arrivate dall’Asp, prelievi e verifiche da parte della stessa Asp sull’acqua (per queste ultime operazioni occorra circa un mese) la riapertura – fanno sapere fonti vicine l’amministrazione – dovrebbe avvenire più o meno tra tre mesi. Insomma, dovrebbe riaprire entro Natale. Con queste somme prelevate dal fondo di riserva, oltre ai lavori alla rete idrica, verranno effettuati alcuni interventi edili, che con gli anni si sono rese necessarie.
“L’obiettivo è sbloccare definitivamente la vicenda con le somme prelevate dai fondi di riserva – dichiara il sindaco Lagalla -. Il tempo che serve per la riapertura non è solo necessario per gli interventi, quanto per i tempi tecnici obbligatori che devono trascorrere tra i lavori e i rilievi dell’Asp. Ecco perché bisognerà avere ancora un po’ di pazienza prima della riapertura”.