Chiusa l'inchiesta su Tutino | Tutte le accuse mosse agli indagati - Live Sicilia

Chiusa l’inchiesta su Tutino | Tutte le accuse mosse agli indagati

L'ex primario di Villa Sofia, Matteo Tutino

Il procuratore aggiunto Leonardo Agueci e il pm Luca Battinieri hanno firmato l'avviso di conclusione delle indagini per otto persone. L'elenco si apre con il chirurgo plastico e medico personale di Rosario Crocetta.

PALERMO – L’inchiesta è chiusa. Il procuratore aggiunto Leonardo Agueci e il pm Luca Battinieri hanno firmato l’avviso di conclusione delle indagini a carico di Matteo Tutino e di altre sette persone. Si tratta di dell’ex manager dell’ospedale Villa Sofia, Giacomo Sampieri; Damiano Mazzarese, dirigente del dipartimento di Anestesia e rianimazione dell’azienda ospedaliera; Maria Concetta Martorana, ex direttore sanitario; Giuseppe Scaletta, ispettore della Digos, e la moglie genetista, Mirta Baiamonte, Maria Rappa, infermiere dell’ospedale e la paziente Alessia Di Blasi (una paziente che con le sue dichiarazioni avrebbe favorito il chirurgo).
Secondo l’accusa, l’ex primario di Chirurgia plastica avrebbe eseguito interventi estetici spacciandoli per funzionali e cioè necessari a salvaguardare la salute dei pazienti. Il tutto senza avere scelto il regime di attività intramuraria. Tutino avrebbe dirottato i pazienti in ospedale, senza che per altro fossero mai passati dal centro di prenotazione di Villa Sofia. Si sarebbe fatto pagare per operazioni che non avrebbe potuto eseguire in ospedale, incassando soldi che non poteva incassare, falsificando le cartelle cliniche affinché i pazienti ottenessero dal servizio sanitario nazionale un rimborso che non spettava loro. E così nei suoi confronti vengono ipotizzati i reati di truffa, peculato e falso. Come falsa sarebbe stata l’autocertificazione con la quale Tutino, nel momento in cui presentò la domanda per diventare primario, dichiarò di non avere precedenti penali. Ed invece nel suo casellario giudiziale c’è una sentenza irrevocabile con la quale nel 1989 è stato condannato per omicidio colposo.
E poi ci sono gli abusi d’ufficio: quello che avrebbe commesso assieme all’ex commissario Giacomo Sampieri per evitare che si completasse l’iter del procedimento disciplinare aperto a suo carico quando da Palermo si era trasferito a Caltanissetta e quello che ha avuto come “vittima” Francesco Mazzola. Mazzola è uno dei medici arrivati allo “scontro” con Tutino e Sampieri. In un capitolo delle indagini si fa riferimento ad un “pretestuoso” ordine di servizio: in pratica il primario e la direttrice sanitaria Maria Concetta Martorana si sarebbero messi d’accordo per trasformare la reperibilità di Mazzola durante la notte di capodanno in guardia attiva in reparto.
Infine c’è un altro falso legato ad un intervento chirurgico. Il 2 luglio 2013 la scheda di intervento segnalava la presenza in sala operatoria di “tale dottor Ochoa (dovrebbe trattarsi del chirurgo Enrique Ochoa)” in veste di “observer”, cioè di osservatore. In realtà, così hanno detto alcuni testimoni, il medico – “amico di Tutino e di fama internazionale” – avrebbe preso parte all’intervento senza alcuna autorizzazione”.
Nell’inchiesta sono coinvolti l’ispettore Scaletta, e la sua compagna, la biologa Baiamonte. Rispondono di tentato abuso d’ufficio. Il troncone dell’inchiesta è quello sulla “banca dei tessuti” a Villa Sofia. Secondo gli inquirenti, Tutino avrebbe stretto un accordo con l’Ivf mediterranean centre della biologa e il marito si sarebbe dato da fare affinché l’affare della banca dei tessuti andasse in porto al più presto, ma il progetto fu bloccato in assessorato perché il partner bisognava sceglierlo con una gara pubblica.
Infine c’è anche un capitolo che riguarda le presunte calunnie. Nel corso delle indagini, interrogato dagli investigatori, Tutino mise a verbale una serie di accuse contro altre persone che, a suo dire, avrebbero cercato in tutti i modi di bloccare il suo piano di rinnovamento all’interno dell’ospedale.
Fin qui l’indagine chiusa che presto sfocerà nella richiesta di rinvio a giudizio. Ci sono però dei filoni investigativi che restano aperti. Il capitolo più spinoso riguarda le presunte interferenze di Tutino e Sampieri nelle nomine della sanità siciliana, al quale LiveSicilia dedica un altro articolo.


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