Villabate, la violenza di un uomo e le altre vittime innocenti

Villabate, la violenza di un uomo e le altre vittime innocenti

Salvatore, il colpevole. Giovanna, la vittima. E gli altri.

Il funerale di un assassino che uccide la sua ex compagna e poi si toglie la vita è un segno di contraddizione. Siamo tutti convocati al cospetto di una domanda terribile: si può avere pietà di chi non ha avuto pietà? Il rito funebre è un segno di compassione e di amore, nella sintassi della nostra cultura del commiato. All’interrogativo, offrendo il suo snodo di riflessione, risponde, con la scienza del cuore, monsignor Salvatore Salvia che ha celebrato le esequie di Salvatore Patinella, il massacratore di Giovanna Bonsignore.

“Mi ha colpito molto il fatto che la chiesa fosse piena, con tanta gente in lacrime – ha detto don Salvatore -. C’era un silenzio pesante, quasi nessuno rispondeva alla Messa. Ho visto la mamma e i familiari affranti. Anche loro stanno soffrendo moltissimo. No, una preghiera non si nega a nessuno. Il fatto resta gravissimo, fonte di un inenarrabile dolore. Non sappiamo qual è il mistero della mente umana, non sappiamo cosa sia passato nella testa di quest’uomo che si è reso responsabile di una azione tremenda. Sappiamo che la Chiesa deve essere consolazione, come una spalla su cui ci si può poggiare per essere accolti”.

Uno sguardo pietoso, appunto, da parte chi ha vasta esperienza della vita e della morte che alla vita appartiene. Che ci consente di allargare la nostra vista sgomenta sulle vittime innocenti di una vicenda estrema e fonte di dolore.

Vittima è Giovanna, persona generosa, pronta a soccorrere la sofferenza altrui e benvoluta della sua comunità. Vittime sono coloro che, per la sua dipartita violenta e inaccettabile, stanno piangendo lacrime di sangue. Vittime sono pure quelli che hanno visto Salvatore Patinella, un figlio, un parente, un amico, trasformarsi in crudele assassino e poi spegnere se stesso. Anche chi, adesso, piange per il carnefice, riconoscendo l’efferatezza imperdonabile del suo gesto, ha il diritto di piangere. E non ha colpe. (Roberto Puglisi)


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