“Sono sconvolto e lo siamo tutti. La nostra comunità è distrutta e non può essere altrimenti”. Don Fabrizio Moscato è il parroco di Sant’Agata, a Villabate. Stamattina, la notizia dell’omicidio suicidio ha capovolto e straziato il ritmo di un giorno che si annunciava normale. Padre Fabrizio non conosceva la vittima, Giovanna Bonsignore, e il carnefice, Salvatore Patinella che è stato spietato con lei e, poi, con se stesso, uccidendo e uccidendosi. Ma a questo sacerdote molto conosciuto per la sua sensibilità spetta un compito tremendo: trovare un pensiero che aiuti a non essere sopraffatti dal dolore e dallo smarrimento.
“E’ un episodio che merita la più ferma condanna – dice don Moscato – e che, al tempo stesso, ci interroga in profondità perché è un’altra violenza avvenuta tra le mura domestiche, all’interno di una relazione affettiva. Stasera saremo in piazza per un momento di memoria che sarà anche l’occasione di una riflessione. Dobbiamo parlarci, guardarci negli occhi, per ritrovare un senso comune di umanità”.
Non si può capire, non ci sono cuori talmente duri da sopportare, senza battere più forte, quello che è successo. Lui che scatena la sua ferocia. Lei, l’ennesima donna indifesa, preda di un orrore definitivo, con il particolare atroce dell’annuncio social. Non si può contenere un fatto così terribile.
Don Fabrizio prova a tirarlo fuori quel pensiero guida, quella strada che conduca, nonostante tutto, alla speranza. “Le relazioni sociali – dice – sono alterate. La pandemia ha lasciato ferite difficili da rimarginare. Ma, nonostante la fragilità, nonostante la disperazione, è da qui, dalla comune umanità, che dobbiamo ricominciare”. (Roberto Puglisi)