CATANIA – Si torna a parlare di clan Pillera. Francesco Costanzo, secondo la polizia, sarebbe molto vicino al gruppo criminale e le sue aziende e i suoi patrimoni sarebbero frutto di questa collusione con gli affari illeciti della mafia. I beni dell’imprenditore sono finiti sotto sequestro: un tesoro di oltre due milioni di euro.
“Un indagine in tempi record” – ha detto il vicequestore aggiunto Ferdinando Buceti in conferenza stampa che ha permesso agli agenti della divisione Anticrimine di eseguire il provvedimento di misure di prevenzione personale e patrimoniale previsto dal nuovo “Codice Antimafia”.
Costanzo vanta un curriculum criminale di rilievo. “E un personaggio di notevole caratura criminale” – ha chiarito Buceti. Lo scorso anno fu arrestato dalla sezione Volanti per sfruttamento della prostituzione minorile. Nel suo centro massaggi “La Fonte del Benessere”, i poliziotti sorpresero una ragazza minorenne che stata “ingaggiata” per intrattenere i clienti in massaggi eroti. Per quel reato Costanzo è finito ai domiciliari, ma ad aprile sono scaduti i termini di custodia ed è stato scarcerato.
Ma il sono nome a dicembre era solamente tornato alla ribalta. Perchè il 32enne era stato arrestato nel 2009 nell’ambito dell’operazione Castoro. Era accusato di aver offerto un apporto logistico per la droga al clan Pillera. Un reato che gli è costato una condanna a un anno e otto mesi di carcere.
Francesco Costanzo aveva creato un tesoro di due milioni di euro: auto di lusso, ville con piscine, aziende e imprese. Sequestrato un terreno di oltre 500 metri quadrati, due ville con piscina a Mascalucia; un appartamento di cinque vani e due garage nel quartiere catanese di san Giovanni Galermo; il centro massaggi “La Fonte del Benessere” A Catania, la s.r.l. “ABC Style”costituita da tre edifici a Catania; tre autovetture di grossa e media cilindrata e un motociclo; conti correnti bancari e postali per un importo complessivo di 26.781,75 euro.