SCORDIA (CATANIA) – Un 46enne di Scordia indagato per atti persecutori è stato raggiunto da un provvedimento del Gip di Caltagirone che ha disposto il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla ex moglie. Il provvedimento è stato eseguito dai Carabinieri della stazione di Scordia, si legge in un comunicato del Comando provinciale.
Violenza in famiglia a Scordia: le indagini
Le indagini dei Carabinieri avrebbero rivelato il comportamento violento dell’uomo ai danni dell’ex moglie 50enne. Le violenze sarebbero avvenute soprattutto in presenza dei cinque figli nati nel corso del loro matrimonio.
Il 46enne avrebbe tenuto un comportamento prevaricatore nei confronti della donna, che avrebbe soprasseduto per quieto vivere sulle frequentazioni del marito e sull’uso di sostanze stupefacenti. La donna avrebbe deciso di separarsi nel mese di giugno del 2023, allontanando il marito dall’abitazione.
L’uomo però, nel novembre 2023, sarebbe rientrato in casa con una copia delle chiavi e sarebbe rimasto fino allo scorso 8 gennaio, quando l’ex moglie lo avrebbe nuovamente messo alla porta cambiando la serratura della porta d’ingresso. Il comportamento dell’uomo a questo punto sarebbe peggiorato, con continue minacce telefoniche anche notturne all’ex moglie e ai figli per rientrare all’interno dell’abitazione.
L’intrusione in casa e la denuncia
Lo scorso 28 maggio, di sera, il 46enne sarebbe riuscito ad aprire il portone di casa con le chiavi sottratte a uno dei figli. La donna avrebbe capito subito quello che stava succedendo e con l’aiuto di uno dei figli sarebbe riuscita a spintonare la porta d’ingresso e respingere l’ex marito, che alterato avrebbe inveito contro di loro.
Le continue rimostranze nei confronti dell’ex moglie da parte del 46enne, che la accuserebbe di ipotetiche relazioni extraconiugali, e gli insulti rivolti alla donna, memore delle violenze fisiche subite, hanno così indotto la 50enne a sporgere denuncia nei confronti dell’ex marito.
La denuncia, corroborata come si legge nel comunicato del Comando provinciale dei Carabinieri dai riscontri dell’Arma alla locale Procura della Repubblica, hanno consentito all’autorità giudiziaria l’emissione della misura cautelare nei confronti del 46enne, con l’applicazione del braccialetto elettronico.