Violenza sulle donne, i sindacati: "La norma siciliana è lacunosa"

Violenza sulle donne, i sindacati: “La norma siciliana è lacunosa”

E Rosanna Montalo (Iv) rilancia: "Testo offensivo"
L'INTERVENTO
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PALERMO – Tutele per tutte le donne vittime di violenze e risposte per i minori orfani di femminicidio: è quello che chiedono Cgil, Cisl e Uil siciliane che, in relazione alle previsioni in materia contenute nella legge di bilancio regionale, sottolineano “la lacunosità e l’inadeguatezza della normativa che si è intestata il Parlamento siciliano”. E affinché queste lacune siano colmate chiedono un’audizione urgente nella VI commissione dell’Ars.

Gabriella Messina ed Elvira Morana (Cgil Sicilia), Rosanna Laplaca (Cisl Sicilia) e Vilma Maria Costa (Uil Sicilia) nel sottolineare che la norma introduce una discriminazione inaccettabile sulla base del tipo di danno, “come se le violenze se non si vedono fossero meno violente”, evidenziano anche che va posta la giusta attenzione anche al capitolo dei minori, per i quali deve essere garantita l’effettiva presa in carico e adeguate risorse, non essendo quello che li riguarda un problema di lavoro”.

I sindacati sollecitano “l’attivazione dell’ osservatorio e della cabina di regia per un attento monitoraggio e la lettura trasparente del fenomeno, affinché possano essere messi in campo interventi mirati”. 

Montalto (Iv): “Norma offensiva”

La violenza di genere è un fatto collettivo e non privato e per questo va contrastata e le donne vittime aiutate e sostenute dalle istituzioni. Italia Viva Sicilia ritiene offensivo, grottesco e incredibile che legge approvata dalla Regione Siciliana preveda l’assunzione diretta nella pubblica amministrazione solo per le donne che, a causa della violenza subita, hanno avuto il viso sfigurato”. Lo dice Rosanna Montalto, responsabile pari opportunità di Iv in Sicilia.

“Questa discriminazione – aggiunge – è inaccettabile, una donna non può essere più vittima di un’altra, solo se la violenza subita è immediatamente visibile e quindi solo in questo caso degna di una risposta da parte delle istituzioni. La violenze contro le donne è sempre grave, con conseguenze che impattano sulla qualità della vita nel breve, medio e lungo periodo”.

Secondo i dati Istat, sottolinea Moltalto, le donne che subiscono violenza soffrono di perdita di fiducia e autostima (52,7%), ansia, fobia e attacchi di panico (46,8%), disperazione e sensazione di impotenza (46,4%), disturbi del sonno e dell’alimentazione (46,3%), depressione (40,3%), nonché difficoltà a concentrarsi e perdita della memoria (24,9%), dolori ricorrenti nel corpo (21,8%), difficoltà nel gestire i figli (14,8%) autolesionismo o idee di suicidio (12,1%). “Bisogna modificare immediatamente una norma discriminatoria, lesiva della dignità delle donne, alle quali va garantita assistenza sanitaria gratuita e un lavoro che garantisca autonomia economica, fondamentali per recuperare una parvenza di normalità nella propria vita”, conclude. 


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