Chiamatele stranezze della politica, chiamatelo colpo di teatro, chiamatelo insomma come volete ma il quadro che si è delineato a Vittoria, nel ragusano, è in grado di far avvicinare ex post-fascisti ed ex comunisti, sotto l’ala protettrice autonomista, contro il Pd. Le urne hanno sancito un responso per certi versi atteso: il sindaco uscente Giuseppe Nicosia del Pd, che ha preso il 37% devi voti, andrà al ballottaggio con il candidato di centro-destra Carmelo Incardona, passato recentemente a Forza del Sud e con un tesoretto del 27%.
Tra i due litiganti la vera sorpresa è l’indomabile ex sindaco ed ex assessore regionale Francesco Aiello (nella foto), per tutti i vittoriesi semplicemente “Ciccio”. Dopo una lunga militanza nel Pci prima e nei Ds poi, Aiello ha rotto clamorosamente con il suo partito e con il suo delfino Nicosia subito dopo le scorse elezioni e da oltre un anno è in piena campagna elettorale. Quest’ultima ha fruttato quasi il 21% dei voti, portando addirittura la sua lista civica ad essere la più votata in città, seguita a ruota dal Pd e poi dal Pdl.
Nei giorni scorsi aveva fatto molto discutere l’alleanza tra l’ex comunista vittoriese e l’attuale presidente della Regione. I due, definiti il Peppone e il Don Camillo di questa tornata elettorale, hanno accantonato le antiche ideologie e si sono alleati in nome del territorio. Neanche l’arresto di Riccardo Minardo ha intaccato il bacino elettorale di Aiello. E adesso cosa farà Ciccio dopo un simile exploit? La partita che porterà tra due settimane al ballottaggio è ancora lunga, ma si apre un possibile scenario che porterebbe a un nuovo “laboratorio politico” a Vittoria. Altro che milazzismo. Potrebbe accadere che un ex comunista come Aiello, pur di andare contro l’odiato Pd di Nicosia (soprannominata dal candidato popolar – autonomista “una cricca”), sceglierebbe di allearsi con un ex aennino come Carmelo Incardona, consegnando di fatto il suo pacchetto di voti al centrodestra, che tra l’altro non ha mai governato nella “rossa” Vittoria.