Il bidello di Vittoria confessa| Killer per un amore non ricambiato - Live Sicilia

Il bidello di Vittoria confessa| Killer per un amore non ricambiato

Salvatore Lo Presti

Salvatore Lo Presti, 69 anni, ha sparato cinque colpi di pistola contro Giovanna Nobile, un'insegnante di religione di 53 anni dello stesso istituto. I colleghi: "Poteva fare una strage" 

VITTORIA (RAGUSA) – Un amore non ricambiato. Segreto, persino per la destinataria dei sentimenti. Nelle stanze della Squadra mobile di Ragusa, Salvatore Lo Presti, 69 anni, spiega così il movente della sua “lucida follia”.

Stamani è uscito di casa. Armato di una pistola calibro 7,65. È arrivato, come ogni giorno, alla scuola elementare Francesco Pappalardo, dove fa il bidello da un vita. E ha fatto fuoco contro Giovanna Nobile, insegnante di religione di 53 anni. Lui, padre di cinque figli e separato, si era invaghito di lei, sposata e madre felice di due ragazzi. Sarebbe stato “colpito dalla sua indifferenza”, dirà qualche ora dopo sotto interrogatorio, per “sentimenti assolutamente non ricambiati” anche perché mai espressi. È, dunque, un delitto per una “passione senza riscontro” quello commesso dal bidello che fra un mese sarebbe andato in pensione.

L’insegnante stava firmando alcuni documenti in segreteria, quando si è vista piombare addosso l’uomo. Ha cercato di scappare per le scale. Poi, i colpi. Sei. Sparati in sequenza. Un collega ha provato a fermare il braccio del killer, ma ha solo potuto evitare che l’ultimo proiettile raggiungesse la donna. Due, però, l’avevano già ferita all’addome. Trasferita all’ospedale Guzzardi di Vittoria, è stata operata d’urgenza per tentare di rimarginare una profonda lacerazione al fegato.Tutto inutile. Giovanna Nobile è morta. Lo Presti è stato arrestato dalla polizia con l’accusa di omicidio volontario.

La tragedia è avvenuta sotto gli occhi sgomenti e atterriti di colleghi dell’insegnante e dell’uomo, e ha creato momenti di panico. Il bidello, fermato pochi metri fuori dalla scuola, era noto come ‘il poeta’ per la sua passione nello scrivere testi. Ma, secondo alcuni suoi colleghi, sembrava anche “uno che ce l’aveva col mondo intero”; anche se “non andava al di là dello sproloquio”. Uno dei ‘tarli’ fissi era il tema della pensione: “Non voleva andarci”, come previsto entro pochi giorni.

L’uomo, sotto choc, infartuato al miocardio, è stato assistito in ospedale e poi trasferito in commissariato. E dopo un lungo silenzio è arrivata la confessione sul movente, alla presenza del suo legale, l’avvocato Santino Garufi. Agli investigatori della squadra mobile della Questura di Ragusa l’uomo ha detto che sarebbe stato “colpito dall’indifferenza” dell’insegnante. Giovanna Nobile non si era accorta di alcunché e ha continuato ad avere con lui rapporti esclusivamente professionali. Negli ultimi giorni, lui avrebbe notato una particolare “freddezza”.

Per questo ieri sera si è preparato: ha preso la pistola, legalmente detenuta, l’ha messa alla caviglia “utilizzando le calze per non graffiarmi”, e si è presentato a scuola. Un tema, quello della pistola in casa casa, che secondo il procuratore capo di Ragusa, Carmelo Petralia, merita una riflessione: “Ci sono troppe armi detenute legalmente – osserva il magistrato che coordina l’inchiesta con il sostituto Federica Messina – e senza una precisa ragione. Occorre un loro censimento e un intervento legislativo sulle concessioni”.

In serata Giovanna Nobile, marito dell’insegnante uccisa, dopo averla vegliata nella sala mortuaria dell’ospedale ‘Guzzardi’ di Vittoria una volta tornato a casa ha avuto un malore. L’uomo, che gestisce insieme al suocero un box al mercato ortofrutticolo di Vittoria, è stato rianimato e solo dopo qualche minuto si è ripreso. Ma le sue condizioni di salute sono tenute sotto osservazione dal medico di famiglia. Intanto si è appreso che l’esame autoptico sul corpo dell’insegnante verrà effettuato lunedì dal medico legale.

 


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