“Non ci iscriviamo al ‘festival delle battute’ e cerchiamo di dire con pacatezza e nella nostra amata lingua (l‘italiano) quello che pensiamo”. Il senatore Carlo Vizzini presenta la sua lista, “Riformisti per Palermo”, che si presenterà alle prossime elezioni a sostegno di Fabrizio Ferrandelli.
“Oggi, le giovani generazioni sono gravate da oneri e da incertezze sul solo futuro che sono gravi – ha detto Vizzini – rispetto a questo, noi riteniamo che Fabrizio Ferrandelli rappresenti il simbolo di un futuro al quale affidare il valore della nostra esperienza. Un giovane in prima fila ma un giovane che sa parlare a tutte le generazioni e a tutti i cittadini di Palermo. A lui consegniamo l’esperienza di una lunga vita in politica. E’ così che nasce l’incontro tra generazioni che cercano di costruire insieme la nuova Palermo. Non serve essere sempre ed a tutti i costi protagonisti assoluti, come se la società non sapesse esprimere nulla di nuovo. Non serve alla sinistra vivere in una sindrome masochista, che porta troppo spesso a dividersi per la paura di vincere. Non serve pensare che chi ha governato abbia sempre il diritto a farlo, chiedendo il consenso ma pensando di non doversi assumere nessuna responsabilità”.
“Oggi a destra – ha continuato l’esponente socialista – sembra come se tutto fosse cominciato adesso e come se Palermo fosse una roccaforte da espugnare e non un fortino dentro il quale si rinchiudono vecchi e nuovi aspiranti governanti. Lavoriamo per Ferrandelli sindaco e siamo convinti che, al di là di qualunque diaspora, nel momento in cui si arriverà alle scelte definitive, tutti e dico davvero tutti i progressisti troveranno logico che il cambiamento passi non solo per gli uomini in campo, ma soprattutto per costruire una società, che guardi alla giustizia sociale, al futuro dei giovani, alla cacciata della mafia e, dunque, ad un modello sociale, che non si può identificare nei valori del riformismo e del merito. Tutto ciò in contrasto assoluto con ogni presunzione di una destra che fa delle battute e degli slogan uno strumento che dovrebbe sostituire il progetto del futuro”.