"Vogliamo i soldi",| la protesta dei cassintegrati - Live Sicilia

“Vogliamo i soldi”,| la protesta dei cassintegrati

Proteste davanti all'ufficio provinciale del Lavoro, a Palermo. Sono i cassaintegrati e i lavoratori in mobilità provenienti da diversi settori industriali. Da mesi non ricevono gli assegni o attendono che la Regione risponda alle richieste inoltrate dalle loro aziende.

Palermo, all'ufficio del lavoro
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“Secondo lei è normale protestare per ottocento euro al mese? Eppure dobbiamo sopravvivere, abbiamo famiglia, siamo rimasti senza lavoro. Ottocento euro sono la nostra speranza”. Queste le parole, tutte uguali, dei cassaintegrati e dei lavoratori in mobilità che si sono dati appuntamento stamane, insieme ai sindacati, davanti all’ufficio provinciale del Lavoro, a Palermo. Prosegue, così, la protesta sul fronte degli ammortizzatori sociali in deroga: ci sono lavoratori in cassa integrazione che non ricevono l’assegno da mesi, altri che, invece, attendono una risposta dalla Regione in seguito alle richieste inoltrate dalle loro aziende. Ieri la prima mobilitazione è stata a Catania, lunedì sarà la volta di Trapani e così via fino a raggiungere tutte le province siciliane.

Continueremo a tenere alta la pressione, fino alla risoluzione del problema. Siamo impegnati a dare speranza a migliaia di lavoratori che versano in condizioni economiche e umane assai difficili – affermano Maurizio Bernava e Giorgio Tessitore, rispettivamente segretario generale e componente della segreteria regionale della Cisl – sono tanti quelli che, senza un esito positivo di questa vertenza, si ritroverebbero in breve tempo senza lavoro, senza tutela e senza alcuna indennità”.

Il problema è sempre quello: mancano i fondi. La Regione siciliana ne ha stanziati solo una parte, circa 60 milioni secondo i sindacati, insufficienti per far fronte alle oltre 400 richieste di ammortizzatori sociali arrivate agli uffici provinciali del lavoro negli ultimi cinque mesi.

I lavoratori in mobilità, che stamattina hanno protestato bloccando il traffico fra via Ausonia e via Briuccia, appartengono un po’ a tutti i settori industriali: dal metalmeccanico all’agro alimentare, passando dalle telecomunicazioni fino ai dipendenti delle Poste Italiane.

Sulla Regione gravano responsabilità che si riverberano anche, pesantemente, sul rapporto con il ministero del Lavoro – affermano sempre i segretari della Cisl – anche per il contenzioso ancora aperto con l’Inps, che punta il dito sull’erogazione delle somme poste a carico del Fondo sociale europeo che, per dettato Ue, possono essere corrisposte solo man mano che sia certificata la spesa per politiche attive del lavoro. Su questo fronte, però – concludono i sindacalisti – la Regione segna un colpevolissimo ritardo”.


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