Vuole fare una foto a Geolier, ma "il buttafuori mi ha preso a pugni"

Vuole fare una foto a Geolier: “Il buttafuori mi ha preso a pugni”

"Aggredito" in uno uno locale della Costa Smeralda

PALERMO – Si sarebbe visto sferrare uno, due, tre pugni al volto da un buttafuori. “Per fortuna non gli ha rotto il naso, ma ha avuto una perdita di sangue. La prognosi è di nove giorni. Il ragazzo ha una sofferenza post traumatica che necessita un approfondimento medico”, spiega l’avvocato Roberta Reina.

È il legale a cui si è affidato il giovane studente universitario palermitano che ha denunciato alla polizia la disavventura che gli sarebbe capitata in una nota discoteca della Costa Smeralda. Il legale la ricostruisce per come è stata denunciata alla polizia.

Il ventiduenne era in Sardegna con un gruppo di amici. Stavano trascorrendo la notte fra il 6 e 6 agosto scorsi alla discoteca “Just Me” di Porto Cervo. Intorno alle 3 è arrivato rapper Geolier, l‘artista del momento, in compagnia di alcuni amici e della sua guardia del corpo.

“Nessuno ha avvisato del divieto di fare immagini”, spiega l’avvocato Reina. E poi non è detto che questa fosse l’intenzione dello studente. Appena ha messo la mano in tasca, forse convinto che stesse per prendere il cellulare, uno dei buttafuori della discoteca lo avrebbe colpito con la raffica di pugni al volto.

A quel punto sarebbe intervenuto il bodyguard di Geolier, caricando di peso il ragazzo sanguinante e portandolo fuori dal locale. “È probabile che il rapper non si sia neppure accorto della scena, attorno a lui si era formata una piccola folla di fan”, aggiunge il legale.

In attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine, i colleghi dell’addetto alla sicurezza protagonista del gesto avrebbero cercato di tranquillizzare la vittima, scusandosi a nome del buttafuori e dandogli dell’acqua per provare a convincerlo a rientrare nel locale.

Il giovane palermitano è stato medicato al Pronto soccorso dell’Ospedale di Olbia. L’episodio è stato denunciato alla polizia. Abbiamo contattato telefonicamente e via e mail il locale per conoscere la loro versione dei fatti.


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