CATANIA. Sarà riassunta, nel merito, davanti al Tribunale civile di Milano, la causa promossa da Wind Jet nei confronti di Alitalia-Cai, alla quale ha chiesto un risarcimento danni per oltre 200 milioni di euro. Lo ha stabilito la prima sezione della Corte di Cassazione che ha annullato la sentenza emessa dal Tribunale di Catania che aveva stabilito il ricorso a degli ‘arbitri’ per risolvere la controversia nata dopo la mancata acquisizione, nel 2012, da parte di Alitalia della compagnia low-cost. In seguito all’esito negativo del dossier, sostiene Wind Jet, la società di Catania ha smesso di volare il 12 agosto dello stesso anno, lasciando a terra 500 dipendenti e diverse migliaia di passeggeri. Nel 2013 ha avuto accesso al ‘concordato fallimentare’. “La domanda di Wind Jet – ha scritto la Cassazione – si fonda sui comportamenti tenuti da Alitalia-Cai prima della stipula dell’accordo e sull’assunto condizionamento dell’attività imprenditoriale della Wind Jet Spa realizzato sfruttando la posizione assunta da Alitalia nei confronti di Wind Jet a causa della stipula dell’accordo”. Anche per questo la Suprema Corte ha giudicato “non condivisibile la tesi sostenuta dal Tribunale di Catania che ritiene si debba applicare la clausola compromissoria”. La Cassazione ha quindi cancellato la sentenza impugnata” da Wind Jet e “dichiarato la competenza del Tribunale di Milano”.
Cancellata la decisione del Tribunale civile di Catania.
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