PALERMO – Il cammino del Palermo verso il quarto risultato utile consecutivo passa da San Siro. I rosa affrontano nell’anticipo serale della quarta giornata di campionato un Milan reduce dal k.o. nel derby della scorsa settimana, un motivo valido per aspettarsi i rossoneri con gran voglia di rivalsa. Un problema in più per gli uomini di Iachini, come sottolineato dal presidente Maurizio Zamparini alla Gazzetta dello Sport: “Avrei preferito il Milan alla prima giornata, ora è troppo arrabbiato dopo aver perso male con l’Inter. Balotelli ha dimostrato quanto vale visto che è l’unico che può fare la differenza con una giocata. Speriamo, però, dalla prossima partita. Mihajlovic ha personalità e ambizione per dare un’identità alla squadra, era l’unico tecnico sulla piazza con le caratteristiche giuste per rilanciare i rossoneri, ha bisogno di tempo. Diciamo che visto che ho speso una buona parola per lui, stasera spero non mi affondi”.
La speranza in casa rosanero è quella di emulare l’impresa dell’anno scorso. Un Palermo non ancor al top della condizione riuscì ad espugnare Milano dando il via ad una striscia record di risultati utili: “Quella dell’anno scorso fu una gran bella partita”, ammette Zamparini, che svela poi un retroscena di mercato legato proprio al Milan: “Fosse stato per me Dybala sarebbe rossonero ma ha preferito la Juventus. Ancora non è titolare ma nei grandi club funziona così, la scelta del ragazzo è stato coraggiosa: il tempo gli darà ragione. Dico solo che nel Milan oggi sarebbe la prima scelta visto che Mihajlovic stravede per lui”.
La vera preoccupazione per Zamparini resta sul piano tattico. Le due partite della passata stagione contro la Sampdoria dimostrano quanto i rosa fatichino ad imporsi contro la solidità delle squadre di Mihajlovic, ma contro le big il Palermo resta comunque una squadra ostica: “Contro le squadre di Mihajlovic non giochiamo sempre bene ma ci troviamo meglio con formazioni che vogliono imporre il proprio gioco come Milan e Inter, mentre facciamo più fatica con le squadre che si chiudono, vedi il Carpi. I singoli del Palermo li conoscete: Vazquez su tutti, in attesa che Gilardino trovi la forma migliore. Iachini ha plasmato un Palermo strutturato che in velocità diventa temibile. Siamo una squadra tosta e i nostri giovani sorprenderanno anche quest’anno. Punto molto sugli svedesi Quaison ed Hiljemark come sul serbo Djurdjevic”.
Tutti giovani che Iachini sta lanciando, gestendo il loro inserimento in un campionato difficile come quello italiano in maniera pressoché perfetta. E tra Iachini e Zamparini, inoltre, è tornato il sereno, a differenza di qualche settimana fa, quando tra i due il rapporto sembrava essere tornato burrascoso a causa di qualche incomprensione in sede di mercato: “Se non parlo con i giornalisti su come deve giocare la mia squadra vuol dire che l’intesa con il tecnico è perfetta. Mi sfogavo solo quando non c’era dialogo. È bravo, mi auguro rimanga in rosanero per 10 anni. Ho l’opzione di rinnovargli il contratto in questo momento, conto di farlo al più presto. Magari con una nuova prelazione”.
Zamparini e Iachini dunque sposi ancora a lungo. O quasi. Già, perché se la promessa di convivenza col tecnico marchigiano è addirittura decennale, quella della permanenza del patron friulano alla guida del club di viale del Fante è a scadenza breve: “Per rispetto alla mia età è bene che a fine anno mi faccia da parte. Cerco un acquirente che dia un futuro al Palermo. Non ho bisogno di soldi, a voglio garanzie per il club. Semmai posso dare una mano da presidente onorario”.
