Laboratorio Zen, 200 bambini a scuola di tecnologia digitale responsabile

Zen, 200 bambini a scuola di innovazione digitale responsabile

Il progetto contro la povertà educativa della cooperativa EDI Onlus, Save the Children Italia e l’associazione Zen Insieme

PALERMO – Sono circa duecento i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze coinvolti nel progetto: “Scuola, Comunità, Attivazione, Territorio, Innovazione”. Un laboratorio permanente che si svolge nel quartiere dello Zen. Tra le principali attività di promozione del protagonismo giovanile, i laboratori sull’uso consapevole delle tecnologie digitali, quelli di progettazione partecipata e di advocacy, frutto della collaborazione tra la cooperativa EDI Onlus, Save the Children Italia e l’associazione Zen Insieme.

Un’iniziativa che ha fatto da argine alla povertà educativa e all’abbandono scolastico in un territorio considerato a rischio e messo ancor più a dura prova dal Covid-19 e dalle conseguenti misure di diffusione del contagio.

Fare rete, senza cadere nella rete. Imparare a utilizzare le tecnologie digitali in modo positivo, consapevoli dei rischi connessi ai social, ma anche delle opportunità che possono generare. Il tutto senza dimenticare il territorio, per trasformare il quartiere palermitano dello Zen in una “zona di espansione” del protagonismo giovanile. È questo l’obiettivo di S.C.AT.T.I. giunta al terzo anno, selezionata dall’Impresa Sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile. Luogo centrale delle attività è l’Istituto Comprensivo Sciascia, partner di progetto insieme alle associazioni del territorio Laboratorio Zen Insieme e Lievito Onlus, alla cooperativa sociale Orto Capovolto e al Comune di Palermo.

Per l’uso consapevole delle tecnologie digitali sono stati attivati dei laboratori che attraverso la “peer education” coinvolgono studenti e studentesse della scuola secondaria di primo grado, con l’obiettivo di aumentarne la partecipazione attiva a scuola e sul territorio. Nel dettaglio, la “peer education” è una metodologia di formazione e supporto tra pari. Attraverso l’attuazione di un processo partecipativo, i beneficiari seguono una formazione adeguata e finalizzata a progettare e realizzare attività di sensibilizzazione per gli altri studenti della scuola, con il supporto di tutor e docenti. I laboratori di progettazione partecipata coinvolgono gruppi classe di scuola primaria e secondaria di primo grado, accompagnandoli in riflessioni sui problemi e i bisogni collettivi della loro scuola. Ogni classe elegge dei rappresentanti, che confluiscono in un’assemblea dove vengono affrontate tematiche inerenti alla didattica, alle strutture scolastiche, alle relazioni dentro e fuori la scuola e al territorio, individuando le responsabilità e avanzando proposte risolutive.

“Alla fine di ogni anno scolastico – spiegano i promotori – le proposte vengono presentate al Dirigente Scolastico, che le valuta e si impegna a mettere in atto in sinergia con genitori, alunni e docenti. Un esercizio di democrazia diretta che rafforza il senso di comunità e responsabilizza gli alunni e le alunne rispetto ai propri diritti e alle proprie responsabilità. I laboratori di advocacy partecipata hanno permesso a ragazze e ragazzi di affrontare il lockdown in maniera resiliente. L’attività ha preso le mosse da un confronto con un gruppo di adolescenti, che ha manifestato l’esigenza di destrutturare, attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica, gli stereotipi che negli anni hanno finito per costituire lo stigma dello Zen. Il laboratorio durato oltre un anno – raccontano – e proseguito a distanza durante il lockdown, ha alternato momenti di riflessione collettiva a uscite sul territorio, insegnando a guardare con occhi diversi i luoghi della propria quotidianità, attribuendovi un valore estetico e imparando a narrarli con le immagini”. I loro scatti sono stati selezionati e inseriti dall’associazione culturale Église nella rassegna ART – Art Rethiks Tansformation che si è svolta lo scorso dicembre.

Scuola, Comunità, Attivazione, Territori, Innovazione è un progetto che coinvolge 27 partner tra enti locali, scuole e organizzazioni di terzo settore con ente capofila la Cooperativa Sociale E.D.I., promuove a Milano, Roma, Scalea/Praia e Palermo un modello di presa in carico globale di bambini e ragazzi, basato sulla responsabilizzazione, il rafforzamento e la messa in rete di tutti gli attori della comunità educante attorno alle scuole, centrato sul protagonismo di bambini e ragazzi e realizzato anche grazie al contributo positivo e consapevole delle tecnologie digitali. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione con il Sud.


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